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Rosi in lacrime: "Non lascio" Ma Calderoli la avverte: "La Lega deciderà per te..."

Maroni dopo le dimissioni di Renzo: "Non basta". I militanti chiedono la testa della Mauro. Ma lei non molla: "Mi difenderò in Aula, non ho niente da nascondere"

Rosi in lacrime: "Non lascio" Ma Calderoli la avverte: "La Lega deciderà per te..."

Fonti vicine al quartier generale della Lega Nord fanno sapere che l'operazione pulizia evocata sabato scorso dall'ex ministro dell'Interno Roberto Maroni è già in atto. Le purghe serviranno a silurare chi ha creato danni d'immagine al movimento. E tra questi fugurano anche big di via Bellerio. Le dimissioni del figlio del Senatùr Renzo Bossi, annunciate ieri pomeriggio, sono state formalizzate oggi al Pirellone. Renzo resterà però in carica fino al 17 del mese, quando l'aula tornerà a riunirsi e deciderà sulla questione. "È il primo atto delle pulizie di primavera - commenta Maroni - ma non basta di certo". In molti ora entrano a gamba tesa su Rosi Mauro. Ma la vice presidente del Senato fa capire che non ha intenzione di fare un passo indietro: "Non vedo proprio perché dovrei dimettermi".

"Chi sbaglia paga, qualunque nome porti". Umberto Bossi è stato chiaro sin dall'inizio. Nelle prossime setteimane saranno numerose le teste che salteranno a vario livello dell'establishment lumbard. Ieri è toccato a Renzo, detto il Trota dallo stesso Bossi, che ha decisio di dimettersi da consigliere in Regione Lombardia per "tutelare" il partito nonostante non risulti indagato nelle tre inchieste giudiziarie che coinvolgono la Lega Nord. "Darò il buon esempio...", ha spiegato ieri Renzo Bossi in una intervista al TgCom. Oggi sono arrivate anche le dimissioni di Maurilio Canton, segretario provinciale della Lega Nord di Varese. Nei suoi confronti era pronta una richiesta di sfiducia da parte di dieci dei sedici membri del direttivo provinciale varesino: gli era stata contestata la partecipazione alla manifestazione contro Maroni di giovedì scorso. I ben informati fanno sapere che tra i prossimi che rischiano di saltare figurano anche nomi eccellenti come Marco Reguzzoni e Gian Paolo Gobbo. La lista nera è lunga: i maroniani (e non solo) premono sulla Mauro. Ma la vice presidente del Senato fa sapere che non farà un passo indietro: "C’è un attacco mediatico senza precedenti. Ho il diritto di difendermi, lo farò anche con un intervento in Aula". In una intervista a Porta a Porta, la Mauro si commuove e assicura di non aver mai preso un euro dal Carroccio: "C'è la donazione del partito al Sindacato padano. Tutto è tracciabile dai bonifici". Ma i militanti non vogliono saperne e da Bergamo chiedono a gran voce la sua espulsione, tanto che Calderoli è tornato a chiedere alla Mauro un passo indietro: "Altrimenti sarà la Lega a decidere".

Questa mattina, si è tenuta nella sede federale della Lega Nord la prima riunione del comitato amministrativo, guidato dal nuovo tesoriere Stefano Stefani. Sul tavolo il bilancio del partito dopo la gestione di Belsito, indagato per truffa aggravata ai danni dello Stato, appropriazione indebita e riciclaggio. Nel pomeriggio, invece, la prima riunione del triumvirato - composto da Roberto Calderoli, Roberto Maroni e Manuela Dal Lago a cui il consiglio federale ha affidato l’incarico di guidare il Carroccio fino all’elezione del nuovo segretario al congresso. Insomma, la Lega del dopo Bossi inizia a muoversi. Questa sera scenderà in piazza, a Bergamo, l'orgoglio leghista.

L'evento, nato come una specie di congresso autoconvocato, sarà l'occasione per chiedere "pulizia" all’interno del partito.

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