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Ruby, si torna a combattere: udienza rinviata il 13 maggio

Pausa finita: la Boccassini concluderà la requisitoria. Il 6 maggio la Cassazione potrebbe accogliere la richiesta di spostare a Brescia i due processi di Milano

Ruby, si torna a combattere: udienza rinviata il 13 maggio

È il 13 maggio il giorno in cui, passata la tormentata vicenda del Quirinale, Silvio Berlusconi potrebbe ritrovarsi catapultato di nuovo nel pieno dei suoi problemi giudiziari. Questa mattina il tribunale presieduto da Giulia Turri, che processa il Cavaliere per concussione e prostituzione minorile nel cosiddetto caso Ruby, ha rinviato infatti al 13 l'udienza in cui Ilda Boccassini potrà finalmente concludere la sua requisitoria. E avanzare contro Berlusconi una richiesta di condanna ampiamente preannunciata e che si profila pesante (si prevede intorno agli otto anni di carcere).

Pausa finita, si torna a combattere. Una solo possibilità esiste, a questo punto, che potrebbe risparmiare a Berlusconi la botta politico-mediatica-giudiziaria di una richiesta di condanna: che la Cassazione il prossimo 6 maggio accolga la sua richiesta di rimessione, cioè di spostare a Brescia i due processi in corso a Milano a suo carico. Berlusconi, come già nel 2002, ha chiesto che i processi vengano tolti alla magistratura milanese, che accusa di essere impegnata in una persecuzione ai suoi danni motivata unicamente da rivalità politica. Nella sua istanza Berlusconi ha elencato una lunga serie di circostanze che a suo dire dimostrano l'inguaribile pregiudizio colpevoliste che si respira nei suoi confronti nel palazzo di giustizia milanese: dalle visite fiscali inviate in ospedale quando era ricoverato, agli impedimenti politici ripetutamente negati, fino alla pesante sentenza di separazione dalla moglie Veronica. Basterà questo a convincere la Cassazione che a Milano vi é il "legittimo sospetto " di una persecuzione ai danni del Cavaliere?

A dover sciogliere il nodo é la Sesta sezione della Cassazione, presieduta da un magistrato esperto e indipendente come Giovanni De Roberto. L'udienza si sarebbe dovuta tenere lo scorso 18 aprile, ma è saltata perchè entrambi i legali di Berlusconi, Niccolò Ghedini e Piero Longo, erano impegnati in Parlamento per l'elezione del nuovo presidente della Repubblica (anche Berlusconi aveva ovviamente lo stesso impegno, ma per quanto riguarda lui è stato ritenuto irrilevante). Ora, con la rielezione di Napolitano, la lunga pausa politica dei processi è definitivamente finita. Il 6 maggio la Cassazione deciderà se spostare a Brescia i processi di Berusconi.

Se (come si prepara a chiedere la Procura generale) dirà di no, il 13 maggio Ilda Boccassini potrà presentare il suo conto finale al suo eterno imputato.

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