Archiviato il "caso Open Arms", con la Cassazione che ha respinto il ricorso della procura di Palermo confermando, in toto, l'assoluzione di Matteo Salvini, il vicepremier e ministro delle infrastrutture è rasserenato. "Oggi è una bella giornata. Si è chiusa bene ieri con l'assoluzione dopo cinque anni di processo" per la vicenda Open Arms "e oggi va avanti bene, perché vediamo il frutto del lavoro che in questi 3 anni al Ministero ho contribuito a portare avanti. Ieri ero abbastanza teso perché quando c'è di mezzo la tua libertà personale non è un discorso politico. Spiegare a tua figlia e tuo figlio che il papà rischia di andare in galera, perché sopra i 4 anni c'è la galera non i lavori socialmente utili, era qualcosa che non mi lasciava dormire tranquillo. Questa notte ho dormito bene".
Intervistato da Rtl 102.5 risponde alla domanda se, dopo l'assoluzione, si riapra per lui il dossier Viminale. "Se gli italiani ci risceglieranno nel 2027, sicuramente occuparmi di ordine pubblico, lotta alla mafia, gli spacciatori di droghe, i trafficanti di esseri umani è qualcosa che ho fatto con discreti risultati da ministro dell'Interno e potrei tornare assolutamente a fare". Salvini, dunque, non nasconde che gli farebbe piacere tornare a fare il ministro dell'Interno. Ma tutto al suo tempo e, sicuramente, non prima delle prossime elezioni.
Tornando al suo incarico attuale, quello di responsabile delle Infrastrutture, il leader della Lega fa il punto: "Noi abbiamo oggi 236 miliardi di cantieri aperti in tutta Italia, fra strade, autostrade, ferrovie, porti e aeroporti e io sono un testone, voglio finire bene il lavoro che ho cominciato: un ministero fondamentale come quello dei lavori pubblici".
A proposito della manovra Salvini precisa: "Alcune scelte tecniche dal punto di vista
della Lega devono essere modificate: niente allungamento dell'età pensionabile, niente rivalsa su chi riscatta la laurea, niente nuove norme, nuova burocrazia per i condomini e per gli inquilini che adempiono al loro dovere".