Due tegole si infrangono sul Pd piemontese. Dopo tanto patire il Consiglio di Stato ha respinto il «grottesco ricorso» (come lo ha definito il coordinatore regionale del Pdl del Piemonte, Enzo Ghigo) dell'ex governatrice Mercedes Bresso contro la Regione Piemonte e il suo governatore Roberto Cota (nella foto assieme alla rivale democrat), relativo alla validità delle elezioni del 2010. La lista «Pensionati per Cota» ottenne 27mila voti. Bresso venne sconfitta con uno scarto di 9mila voti, ma non è mai riuscita a digerire quella sconfitta e ha sempre sostenuto che Cota avrebbe vinto «con l'inganno». Nonostante la bocciatura, la Bresso ieri si è arrampicata sugli specchi per dire che in realtà è tutto rimandato a settembre, «quando riapriremo la causa sospesa presso il Tar».
L'altra tegola è quella piombata sulla testa del sindaco di Torino, Piero Fassino. Il Viminale ha castigato il Comune per aver violato il patto di stabilità (ai tempi del sindaco Sergio Chiamparino) sanzionando lo sfondamento con un multone da 38,3 milioni. Tanto, pagano i torinesi...- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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