La schizofrenia delle opposizioni sulla politica estera di Meloni

Per le opposizioni, Giorgia Meloni "non tocca palla" in politica estera, però, allo stesso tempo, dovrebbe avere la capacità di fermare la guerra in Medio Oriente

La schizofrenia delle opposizioni sulla politica estera di Meloni
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Il governo Meloni, dal punto di vista delle relazioni internazionali e della politica estera, ha un peso? Conta davvero? A guardare le copertine e gli articoli dei principali giornali esteri sì, ma secondo le opposizioni ovviamente non è così. O forse no?

Il problema di fondo è che il centrosinistra italiano vive in uno stato di schizofrenia cronico. Secondo Matteo Renzi, il premier è una brava influencer che non conta nulla né in Europa né oltreoceano. "Giorgia Meloni non tocca palla, il ponte lo costruisce col centro migranti in Albania e gli interlocutori americani sono Merz, Macron e Starmer. Giorgia Meloni purtroppo si sta dimostrando una influencer abbastanza inconsistente", ha detto il leader di Italia Viva lo scorso 2 marzo intervenendo su La7 sul tema dei dazi. Sempre su questo tema, invece, un mesetto prima, Elly Schein, intervistata da Repubblica, invitava il presidente del Consiglio a non muoversi: "Se Meloni vuole aiutare l’Italia deve aiutare l’Europa a cambiare le regole, abbattere i veti e restare unita. È invece rischioso far valere con Trump relazioni bilaterali. Se ogni Paese comincia a trattare per sé, è l’inizio della fine della forza che ha l’Unione". Peccato, però, che una volta terminata la trattativa e raggiunto l'accordo tra Ue e Usa sui dazi al 15%, la segreteria del Pd abbia rimproverato Meloni: "Lei voleva fare da pontiera tra Stati uniti e l’Unione europea, ma quel ponte l’ha già fatto crollare Trump”. Ma se le trattative con Trump le doveva condurre Ursula von der Leyen (e così è stato), perché criticare Meloni per non aver saputo fare "la pontiera"? Oltretutto, un ruolo che proprio il Pd e le opposizioni non volevano che venisse ricoperto dal nostro premier?

E che dire della guerra in Medio Oriente? In questo caso, Schlein invita Meloni a intervenire: "Vi pare normale se con quello che sta accadendo, con i crimini che sta portando avanti il Governo di estrema destra di Netanyahu a Gaza e in Cisgiordania, con il piano votato ieri, non abbiamo sentito una parola una di condanna da parte di Giorgia Meloni e del governo italiano?". Anche negli scorsi giorni aveva pronunciato parole simili: "Come può Giorgia Meloni non muoversi di fronte a tutto questo? Come può non far sentire la voce forte dell’Italia, per non irritare i suoi amici di estrema destra? Netanyahu va fermato, i suoi crimini vanno fermati subito, il governo italiano non può restare a guardare". Angelo Bonelli, leader di Europa Verde, si è spinto addirittura fino a segnalare il Governo italiano alla Corte Penale Internazionale per complicità in genocidio. "Il Governo Meloni continua a cooperare militarmente con il Governo israeliano. Noi non vogliamo che nemmeno un'arma possa uccidere o ferire un bambino palestinese. Per questo segnaliamo il Governo italiano alla Corte Penale Internazionale perché vogliamo difendere la dignità degli italiani", ha detto Bonelli. E, poco importa che, come si evince dalla relazione del governo sull’esportazione e l’importazione di armamenti presentata a marzo in Parlamento, nel 2024 non sono state autorizzate nuove esportazioni di armamenti dall’Italia verso Israele, proprio a causa dell’intervento militare israeliano a Gaza.

E anche in questo spicca una grande contraddizione tra le fila delle opposizioni: se Meloni è talmente scarsa in politica estera da non aver ottenuto nulla di buono da Trump sui dazi, perché dovrebbe essere in grado di fermare una guerra? La verità l'ha spiegata Raffaele Nevi, deputato e portavoce nazionale di Forza Italia, intervenendo al programma 4 di sera: "Attribuire al governo Meloni la capacità di fermare Netanyahu è pura propaganda interna, priva di realismo. L’Italia però non resta a guardare: siamo in prima linea per favorire una soluzione politica e per garantire aiuti umanitari immediati. La nostra Aeronautica Militare è pronta a intervenire a sostegno della popolazione civile.

Se Stati Uniti e Unione europea non riescono a imporre una tregua, è evidente che l’Italia - conclude Nevi - può solo agire in collaborazione con i Paesi arabi moderati e sostenere ogni iniziativa diplomatica concreta".

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