
- "Ilaria Salis è libera: non verrà riportata in carcere in Ungheria, non subirà l'ingiustizia del governo di Orban. Il Parlamento Europeo difendendo oggi la sua immunità ha difeso lo Stato di Diritto in Europa, per tutte e tutti i cittadini." Lo dice Brando Benifei. Ora, va bene tutto. Ma come è che l’istituto più berlusconiano del parlamento Ue, l’immunità, adesso che viene applicata a loro diventa improvvisamente fondamentale per salvare la democrazia e lo Stato di Diritto?
- Scusate, ma non ho capito: dov’è il problema se i droni sorvolano la Flotilla? È forse vietato? No.
- Quindi se io domani vado in Ungheria, rapino una banca ma giuro al mondo di non averlo fatto, merito l’immunità perché a Budapest “non si può avere un processo giusto”. Oppure vale solo per Ilaria Salis?
- Attenzione: l’ho affermato e lo ripeto che il Parlamento fa bene a votare tutte (dico tutte) le richieste di immunità. Anche se in questo caso il reato è stato commesso prima dell’elezione, non mi interessa: la politica, in Italia come in Europa, deve barricarsi contro le avanzate della magistratura per una questione di tenuta democratica. Poi, quando il mandato scade, vedremo. Però, dico però, trasformare Ilaria nella paladina dello Stato di Diritto anche no. È salva perché fa parte della casta. Fine.
- Notizia stupenda, annunciata dal Pd: il partito dopo otto anni, dicasi otto, esce dalla cassa integrazione. Bene, bravi, bis. Ma come ce l’hanno fatta? “Abbiamo iniziato con una dotazione organica di 95 lavoratrici e lavoratori in forze. Dopo due anni siamo riusciti a portare questo numero a 57 dipendenti in forze per mezzo di incentivi all'esodo e ricollocazioni”. Insomma: niente più cassa, ma poco più della metà dei lavoratori alle dipendenze del Pd. Se uno lo chiama successo…
- Lo show di Donald Trump all’Onu ci racconta una cosa, di cui forse dimentichiamo l’importanza: le Nazioni Unite non sono un organismo internazionale paritetico, alcuni sono più uguali degli altri. E tra questi, gli Stati Uniti sono i più potenti. Per questo il presidente americano fa e disfa come meglio crede.
- Stupendo il fatto prima si è rotta la scala mobile che doveva portare i Trump al Palazzo di Vetro e poi anche il teleprompter. “Chi lo sta gestendo è in grossi guai”, ha scherzato The Donald. Momento magico.
- La mossa di Meloni sulla Palestina è intelligente. I sondaggi dicono che gli italiani, in larga parte, sono contrari all’invasione di Gaza da parte di Israele. I Pro Pal in piazza non sono la maggioranza degli elettori, ma il tema colpisce e Giorgia non può non tenerne conto. Cosa fare, dunque? Andare dietro a Emmanuel Macron dopo averlo criticato e rischiare pure di rompere con Trump? Sarebbe un suicidio. Ecco allora la soluzione: aprire al riconoscimento dello Stato di Palestina, ma solo a condizione che Hamas rilasci gli ostaggi e lasci il potere nella Striscia. Sarà quasi impossibile, a meno di vittoria militare di Tel Aviv. Ma è giusto così: nessuno sostiene che i palestinesi non debbano avere uno Stato, ma quanto successo il 7 ottobre (e i tanti tunnel costruiti) dimostrano che negli ultimi anni non è che se lo siano meritato granché.
- Sapete cosa stanno cercando di far passare, in merito agli scontri Pro Pal di ieri? Primo: che erano solo “un centinaio”. Il che è falso. Secondo: che si tratta solo di una “frangia”, quando puntualmente le manifestazioni della sinistra (più o meno radicale) finiscono in rissa. Terzo: che a spaccare i vetri e massacrare i poliziotti erano solo “i maranza” e non dei normali manifestanti (il che pare pure un tantino razzista). La verità? La verità è che poteva scapparci il morto. Hanno fracassato i denti a un poliziotto e, cara Schlein, prima di accusare chicchessia di voler "criminalizzare" il dissenso guarda questo screen che pubblichiamo come immagine di copertina. Lo riconosci? Quello è un estintore, pesante estintore, lanciato dai manifestanti contro i poliziotti e che poteva mandare qualcuno di loro o in ospedale gravemente o al Creatore. Nessuno "criminalizza" nessuno. Quei cortei, che si ripetono da oltre un anno, si criminalizzano da soli.
- Ma in fondo noi siamo il Paese in cui, dopo le violenze del G8, invece di dedicare le aule del Parlamento agli agenti le dedichiamo a chi cercava di ammazzarli a colpi di estintore. Quindi, di cosa stupirsi?
- Hai capito la democrazia di Dua Lipa? Lei è apertamente Pro Pal e pare che il suo manager fosse Pro-Israele. E sapete cosa avrebbe fatto? L’avrebbe licenziato, secondo alcune indiscrezioni. Ora: è libera di farlo, lo abbiamo sempre detto, come gli affittuari sono liberi di non dare la loro casa a una coppia gay.
Però pensate se fosse successo al contrario, ovvero un Pro Pal licenziato per le sue legittime idee politiche. Schlein, l’Onu e mezzo mondo sarebbero scesi in piazza per denunciare questa evidente discriminazione. Invece succede al contrario, quindi tutti zitti.