Sconcerto della Lega sulla decisione dei giudici della Corte d'Appello di liberare l'imam di Torino Mohamed Shanin, dopo che era stato recluso nel cpr di Caltanissetta per alcune sue frasi sul 7 ottobre pronunciate durante una manifestazione. "È l'ennesima invasione di campo di certa magistratura ideologizzata e politicizzata che si vorrebbe sostituire alla politica. Dico si vorrebbe perché fortunatamente i cittadini tra poche settimane, a inizio marzo, avranno un appuntamento con la storia: il referendum per dire sì alla riforma della giustizia e allontanare un pò di questa ideologia dai tribunali", le parole del vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini. Nel suo intervento a "Quarta Repubblica" in onda stasera su Rete 4, ha commentato il referendum sulla giustizia e ha sottolineato che "sarà un passo in avanti importante, un punto di passaggio e non di arrivo". Ancora, per il leader leghista il prossimo step è "arrivare anche alla responsabilità civile dei magistrati, che se sbagliano devono pagare. Negli ultimi anni 32 mila italiani sono finiti ingiustamente in carcere con la vita rovinata e poi una pacca sulla spalla e 'mi scusi, abbiamo sbagliato'".
Oggi pomeriggio è arrivata la nota della Lega: “Sconcertante la decisione dei giudici di liberare l’imam di Torino e di spazzare via, così, la decisione del Ministro dell’Interno di espellere Shahin, nonostante le sue deliranti e sovversive dichiarazioni di giustificazione del massacro del 7 ottobre, unite a un dimostrato percorso di radicalizzazione religiosa e politica, oltre ai contatti con ambienti dell’estremismo islamico". Ancora: "È inaccettabile che si possa tornare a predicare nelle moschee, che ormai sono diventate veri strumenti di indottrinamento. Questa è una vera e propria bomba ad orologeria, un pericolo concreto per tutti i cittadini, che ancora una volta sono stati snobbati con la complicità dei gruppi pro-pal e di certa sinistra".
I giudici hanno accolto uno dei ricorsi presentati dalla difesa, ritenendo che, anche alla luce di nuova documentazione acquisita agli atti, non emergano elementi tali da configurare un pericolo per la sicurezza dello Stato o per l’ordine pubblico. Shahin era stato destinatario di un decreto di espulsione firmato dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. “Quella della Corte di Appello di Torino - il commento di Sara Kelany, deputata di Fratelli d'Italia e responsabile Immigrazione del partito - è l’ennesima sentenza che va contro le decisioni assunte dallo Stato per tutelare la sicurezza dei cittadini e che di fatto accontenta le richieste della sinistra che si è mobilitata con manifestazioni e atti politici a favore di un imam che ha giustificato l’attentato di Hamas del 7 ottobre 2023 affermando che non è stata violenza, ma una reazione legittima l’uccisione di 1.200 persone e il rapimento di altre 250".
Ancora, Kelany ha concluso: "Vengono i brividi a pensare che una decisione del genere arrivi all’indomani della strage di Sidney contro la comunità ebraica.
Il paradosso è che di questo passo la sicurezza della Nazione in un momento così delicato sarà gestita dai tribunali e non dal ministero competente, che ha assunto una decisione giusta e doverosa nei confronti di un imam che avalla il terrorismo. Presenteremo un' interrogazione parlamentare per chiedere che il ministro della Giustizia possa valutare la questione, perché la sicurezza dei cittadini è un bene fondamentale”.