Lo scontro sul lavoro 1 Su Olivetti falsità Il crac non c’è stato

L’Ingegnere Carlo De Benedetti replica al Giornale: "Mai chiesto alle Poste di assumere i miei ex dipendenti"

Lo scontro sul lavoro 1 Su Olivetti falsità Il crac non c’è stato

di Caro Giuliano Ferrara,
constato che in questo periodo una delle sue principali occupazioni è quella di seguire tutto quanto riguarda Repubblica ed il suo editore.
Nell’articolo che lei ha pubblicato su Il Giornale del 25 marzo, commette due falsi, rispetto ai quali le chiedo una smentita:
1) quando Olivetti dovette ridurre fortemente il numero dei suoi dipendenti per cambiamenti epocali rispetto alla propria antica tecnologia meccanica, a causa dei quali scomparvero mestieri e prodotti (lei si ricorda ancora la calcolatrice meccanica?), si avviò presso il ministero del Lavoro una dura trattativa che riguardava settemila persone, nel contesto della quale peraltro Olivetti non chiese mai che Poste assumesse dipendenti Olivetti, né vi fu alcun accordo in tal senso, tanto che di fatto nessun dipendente Olivetti fu trasferito a Poste;
2) l’Olivetti non è mai fallita come erroneamente si afferma.

Ha pagato sempre tutti, dipendenti, fornitori, banche, imposte e contributi e per la straordinaria «invenzione» che ebbi nel trovarle una nuova visione nelle telecomunicazioni, dette origine alla più grande creazione di valore in cinque anni mai avvenuta in Italia e si trovò ad essere l’azienda più liquida nel nostro Paese tanto che si comprò, dopo la mia uscita e contro il mio parere, Telecom Italia. Per favore, ne prenda nota e ne dia conto ai suoi lettori.
Con i migliori saluti

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