Screening oncologici, campagna al via

L'assessore Bertolaso: "Più precoce è la diagnosi, maggiore possibilità di guarire"

Screening oncologici, campagna al via
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L'obiettivo è chiaro e dichiarato: raggiungere il 70 per cento della popolazione target lombarda perchè, come ha sottolineato l'assessore al Welfare della Lombardia, Guido Bertolaso, «più precoce è la diagnosi maggior sono le possibilità di guarigione». Ecco perché la sfida della regione per il 2026 è di estendere i programmi di screening per il tumore della mammella, della cervice uterina, del colon-retto e del tumore della prostata e renderli sempre più accessibili a tutti. E, ricordiamo, sono sempre gratuiti. Per il prossimo anno saranno diverse le modifiche e integrazioni importanti per gli screening oncologici, con l'obiettivo di aumentare la copertura, ridurre i tempi di attesa e rendere più efficace l'organizzazione del Sistema Sanitario Regionale, come ha stabilito una delibera, approvata recentemente dalla Giunta regionale su proposta dell'assessore Bertolaso.

Il programma di screening mammografico è rivolto a tutte le donne dai 45 ai 74 anni: mammografia annuale per la fascia 45-49 anni, biennale tra i 50 e i 74 anni. Regione Lombardia ribadisce l'estensione fino ai 74 anni, in linea con le più recenti raccomandazioni scientifiche, e prevede un ulteriore rafforzamento dei centri senologici dedicati. Lo screening per il tumore della cervice uterina prosegue senza interruzioni: alle donne tra i 25 e i 29 anni viene proposto il Pap test ogni tre anni mentre tra i 30 e i 64 anni l'HPV test ogni cinque anni. Nel 2026 sarà data particolare attenzione al recupero di chi, negli anni passati, non ha aderito al programma, con campagne mirate e solleciti personalizzati.

Per il tumore del colon-retto, lo screening resta rivolto a donne e uomini dai 50 ai 74 anni, con test del sangue occulto fecale ogni due anni. In caso di positività, è prevista la colonscopia gratuita di approfondimento. La novità è l'ampliamento dei punti di distribuzione e consegna dei kit, grazie al coinvolgimento crescente delle farmacie e dei centri prelievi, così da rendere il servizio ancora più vicino ai cittadini. Prosegue anche nel 2026 la sperimentazione per lo screening del tumore della prostata, avviata nel 2024. Sono attualmente coinvolti gli uomini dai 50 ai 54 anni, selezionati in base all'anno di nascita, con un percorso che prevede un questionario iniziale e, in caso di positività, il dosaggio del PSA e la visita urologica. L'obiettivo della Regione è consolidare i primi risultati e valutare, entro il 2027, la possibilità di estendere stabilmente il programma.

Tutti gli screening restano gratuiti e accessibili tramite invito diretto a casa. Oltre alla lettera cartacea, un software unico di screening permetterà maggiore interazione con i cittadini. In caso di positività agli screening, le prestazioni di secondo livello, come colonscopie ed ecografie, non hanno liste d'attesa, sono organizzate direttamente dai «Centri Screening» e offerte gratuitamente.

La sfida principale per il 2026, spiegano, sarà incrementare l'adesione, in particolare nelle fasce di popolazione che tradizionalmente partecipano meno, come i giovani adulti o gli uomini nello screening del colon-retto. Regione Lombardia punta a raggiungere una copertura di almeno il 70% della popolazione target, soglia che permette di ottenere i maggiori benefici in termini di salute pubblica.

«Lo screening oncologico - ha spiegato Bertolaso è una delle armi più efficaci che abbiamo per salvare vite umane. Più precoce è la diagnosi, maggiori sono le possibilità di guarigione.

Per questo il nostro impegno è garantire percorsi semplici, diffusi e accessibili a tutti i cittadini. In pratica puntiamo sempre più su tempestività, digitalizzazione, target ampliati e anche servizi dedicati agli utenti meno raggiungibili».

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