Il volantinaggio nelle scuole e nelle università si è sempre fatto. È una forma democratica e non violenta di trasmissione del pensiero che viene perpetuata dai gruppi di destra e di sinistra. I messaggi dei volantini possono piacere o non piacere, possono essere condivisi o meno, ma allo stesso modo si è liberi di prendere quel pezzo di carta o di non prenderlo. Per Gioventù Nazionale, il volantinaggio è una tradizione radicata e nell'ultimo periodo la sezione D'Annunzio di Torino del gruppo giovanile di Fratelli d'Italia sta promuovendo una campagna politica che ha come claim "rifiuta la cultura maranza: scegli i giovani di destra". La campagna non ha intenti violenti ma critica apertamente il "fenomeno che esalta violenza, abuso di droghe, vandalismo e disprezzo per l'Italia". Una militante di GN questa mattina si è presentata davanti ai cancelli dell'Istituto Romolo Zerboni di Torino per consegnare questi volantini a chi volesse prenderli.
Tuttavia, durante il volantinaggio, è stata avvicinata da un adulto, probabilmente parte del personale scolastico, che in qualche modo l'ha messa in guardia. Nel farlo, ha pronunciato una frase molto particolare: "Scusa vieni qua a dare un volantino contro i maranza? In questa scuola? Ti rendi conto? Ti rendi conto che se poi prendi due schiaffi qualcosa...". Se l'intento era quello di tutelare la ragazza, le parole utilizzate sono state sbagliate perché sono sembrate quasi una giustificazione alla violenza. E in più, così facendo, quella persona ha implicitamente confermato che, forse, il volantinaggio in atto non è poi così sbagliato nei suoi contenuti.
"Un avvertimento? Un avviso? Una giustificazione di eventuali episodi di violenza? Come dobbiamo interpretare una frase del genere, rivolta a una ragazza impegnata in un’iniziativa di sensibilizzazione?", si chiedono i militanti di Gioventù Nazionale in una nota. "Un episodio gravissimo, soprattutto perché diretto nei confronti di una studentessa. Fateci capire, professoroni sessantottini: il sessismo e la violenza contro le donne sono da condannare solo finché la donna non è di destra? Solo finché una ragazza non osa denunciare la situazione di degrado e paura che si è creata nelle nostre città a causa delle baby gang, che fanno della violenza la loro prima parola d’ordine? Allora davvero, se una ragazza venisse aggredita per questo, qualcuno potrebbe pensare che 'se la sarebbe cercata'?", prosegue il comunicato.
Dopo la denuncia social, è intervenuto il consigliere comunale di Fratelli d'Italia Raffaele Marascio, secondo il quale questo episodio "conferma l’esistenza di un clima ostile verso chi si impegna a denunciare la violenza delle baby gang e a promuovere il rispetto delle regole.
Le istituzioni scolastiche dovrebbero essere luoghi di dialogo e di educazione, non spazi in cui si legittimano doppi standard ideologici.Continueremo a chiedere con fermezza che la scuola torni ad essere un presidio di legalità e rispetto".