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La sfida di Renzi ai tecnici del Senato: "Se arrivano gli 80 euro, chiedano scusa"

L'ex sindaco va all'attaco del Movimento 5 Stelle: "Fino a ora i grillini non hanno fatto nulla"

La sfida di Renzi ai tecnici del Senato:  "Se arrivano gli 80 euro, chiedano scusa"

S'infiamma la polemica sul Senato. Matteo Renzi, nel corso di un'intervista che andrà in onda questa sera a Virus su Raidue, torna sulla polemica con i tecnici di Palazzo Madama. Il premier, che già ieri sera ad Announo aveva detto di non fidarsi delle stime fatte sulle coperture, non lascia ma anzi raddoppia: "Se arrivano gli 80 euro in busta paga mi aspetto le scuse dei tecnici del Senato". Una frase che arriva dopodopo il battibecco a distanza tra il premier e il presidente del Senato che oggi ha liquidato le sue critiche come "falsità". Ma il Rottamatore non retrocede: "Non mi si dica che non ci sono coperture. Il presidente Grasso tende a difendere l’istituzione che presiede, lo comprendo, capisco il suo ruolo. Io non sto attaccando il Senato, dico che il Senato va superato, che il bicameralismo perfetto ha combinato danni all’Italia. Io sono per ridurre i posti e i costi dei politici, poi i manager, le strutture pubbliche, i sindacati, tutti devono fare un pò di lavoro di cinghia. Tanti mi dicono giusto, però inizia tu. Io inizio, dai politici. Io ho ridotto, dimezzato le spese di Palazzo Chigi".

Il presidente del Consiglio, rispondendo alle domande di Nicola Porro, è anche tornato a parlare dello scandalo tangenti che sta facendo traballare Expo 2015, esprimendo una posizione garantista nei confronti degli accusati. L'ex sindaco non ha risparmiato bordate al Movimento 5 Stelle e ai suoi deputati che "non hanno fatto nulla", mettendo anche le mani avanti sulle ormai vicinissime elezioni europee. Una consultazione, secondo Renzi, che non andrà letta come un referendum sui primi mesi del suo governo. "Mi sarebbe piaciuto che questo voto fosse stato un referendum sulle cose che ho fatto - ha spiegato il premier -. Ma non è un voto per dare una legittimità costituzionale. Non puoi pretendere di utilizzare la bacchetta magica, ma l’unica strada per l’Italia è cambiare radicalmente e lo sanno i cittadini di qualsiasi colore, anche quelli che non votano. Se c’è una possibilità di cambiare è legata al destino di questo governo.

Altro che mediazione, si va dritti".

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