Si vota, riflettori su Roma. Incombe l'incubo astensione

La partita più importante al Campidoglio tra Alemanno e Marino. Brescia e Siena gli scontri clou. Primo turno in 142 comuni siciliani

Si vota, riflettori su Roma. Incombe l'incubo astensione

Roma - Il chirurgo punta a conquistare gli orfani di Beppe e di Alfio. Il sindaco uscente spera di chiamare al voto l'esercito degli astensionisti. È all'ombra del Campidoglio che si gioca la partita politicamente più importante in questo turno di ballottaggi. I numeri sono a favore del candidato del Pd, il professore, Ignazio Marino. Al primo turno con il sostegno di Sel, quel che resta del partito di Ingroia e Psi, ha incassato il 42,6 per cento. Gianni Alemanno, eletto al ballottaggio del 2008 con 53,7% di preferenze, questa volta si è fermato al 30,27 per cento. La risalita appare quasi impossibile ma va dato atto ad Alemanno di non aver smesso di crederci. Anche perché un romano su due non ha votato. La capitale ha registrato un astensionismo record e dunque la mission impossible che si è prefissato il sindaco uscente è riuscire a scuotere quel romano deluso o indifferente, spingendolo ad andare al seggio e a votare. Ovviamente per Alemanno, che in campagna elettorale ha cavalcato il tema fiscale: cancellata l'Imu sulla prima casa per 376.000 famiglie romane e via Equitalia per un sistema di riscossione «più umano». Il candidato Pd parte avvantaggiato e ripone la speranza di conquistare voti in più ricevendoli non tanto a suo favore quanto «contro» Alemanno. Specialmente quelli dei grillini orfani di Marcello De Vito (12,45 per cento). Ma né De Vito né Alfio Marchini (9,35 al primo turno) hanno accettato apparentamenti.

Non c'è soltanto Roma. Tra oggi (dalle 8 alle 22) e domani (dalle 7 alle 15) sono 67 i comuni che andranno al voto per il ballottaggio. Tra questi 11 capoluoghi di provincia: Ancona, Avellino, Barletta, Brescia, Iglesias, Imperia, Lodi Roma, Siena, Treviso e Viterbo. Riflettori accesi su Siena che per la prima volta dopo vent'anni arriva al ballottaggio sulla scia dello scandalo Monte dei Paschi. Si confrontano un bancario Mps, ex sindaco di Monteriggioni, Bruno Valentini (Pd, Sel, Riformisti) ed Eugenio Neri, sostenuto da liste civiche trasversali.

In Sicilia invece si apre il primo turno per 142 comuni. Si andrà al ballottaggio 23 e 24 giugno. Tra i comuni capoluogo chiamati alle urne Catania, Messina, Ragusa e Siracusa. C'è attesa per i risultati del Movimento 5 stelle. Dopo l'exploit alle politiche e il flop alle comunali questo della Sicilia rappresenta un banco di prova importante. Escluso dai ballottaggi al primo turno di maggio Grillo ci riprova in Sicilia ma soltanto nei comuni più piccoli, probabilmente temendo un nuovo flop. A Catania si affrontano Enzo Bianco e Raffaele Stancanelli. Il primo, ex senatore Pd e sindaco «veterano» è sostenuto da Udc e Sel. Il secondo, ex senatore Pdl, è supportato da 4 liste. A sparigliare le carte la grillina, Erminia Lidia Adorno, e il docente Maurizio Caserta.

Dalla Sicilia al Nord dove è Lega ad avere il fiato sospeso. In Lombardia si vota a Brescia e a Lodi. Per la conquista della Leonessa d'Italia si fronteggiano il sindaco uscente Adriano Paroli (sostenuto da Pdl, Lega e Fratelli d'Italia) e Emilio Del Bono (Pd). Al primo turno tra i due uno scarto di soli 64 voti in più per Del Bono, 38,08 di consensi contro il 38 di Paroli. Anche Brescia ha registrato un'aumento dell'astensione: 65,54 contro l'84,90 delle precedenti elezioni.

In Veneto gran dispiego di forze leghiste per Treviso dove si sono fatti vedere tutti i big: Roberto Maroni, Luca Zaia e Flavio Tosi. Al primo turno lo storico «sceriffo» Giancarlo Gentilini ha incassato uno scarso 34,81 per cento contro lo sfidante di centrosinistra Giovanni Manildo, 42,55%.

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