Vista da Sud è un atto dovuto, un gesto responsabile del governo Monti che scongiura l'esplodere, in piena campagna elettorale per le Regionali del 28 ottobre, di una bomba sociale, visto che serve a pagare stipendi e a rimborsare imprese in difficoltà. Vista da Nord è una «schifezza», per dirla con Mara Bizzotto, europarlamentare della Lega Nord; o una «brutta notizia», per dirla col governatore del Veneto, il leghista Luca Zaia, perché, danneggiando i virtuosi, premia la Regione più sprecona d'Italia. Fatto sta che i 900 milioni di euro - 600 da destinare alle spese e altri 300 da impegnare per il 2013 - sbloccati dal ministro dell'Economia Vittorio Grilli concedendo alla Sicilia la deroga al Patto di stabilità, stanno suscitando un putiferio: perché premiano una Regione sull'orlo del default; perché serviranno a perpetuare per un altro po' gli sprechi endemici della Sicilia, dal numero record di operai forestali al business della formazione professionale; e perché, in piena campagna elettorale, vanno a rimpinguare le casse di un governatore, Raffaele Lombardo, che lungi dal limitarsi alla ordinaria amministrazione - vedi l'ipotesi di partecipazione alla New.co che dovrebbe far rivivere Windjet - continua ad amministrare a pieno regime. Il che, a urne quasi aperte, gli dà un vantaggio enorme.
L'ok alla deroga del Patto di Stabilità per la Sicilia era stato concordato dal governo un mese fa. La ripartizione delle somme è in via di definizione. Già ieri, a Catania, il feudo elettorale del governatore dimissionario che non corre in prima persona ma ha il figlio Toti in campo per uno scranno da deputato, la giunta si è riunita per decidere le priorità. Beneficeranno del via libera del governo la formazione professionale, i forestali, il trasporto pubblico locale; e poi le imprese che hanno anticipato i soldi contando sul rimborso della Regione, gli enti locali con le casse a secco. Insomma, le stesse categorie che in tutta Italia sono costrette a stringere la cinghia. Una corsia preferenziale che manda in bestia il Nord. «Una brutta notizia tuona il governatore del Veneto Zaia che cosa dirò io, adesso, alle famiglie degli imprenditori suicidatisi in Veneto per le commesse pubbliche non pagate o ai lavoratori disoccupati? Non capisco perché a casa debba esserci sempre pronto il banchetto per Caino. Dare 900 milioni alla Sicilia significa ficcare le dita negli occhi ai cittadini del Veneto, della Lombardia, a tutti gli abitanti di quelle Regioni virtuose che hanno i soldi fermi in banca per il Patto di stabilità e che non possono pagare le fatture dei propri fornitori». «Parole di bassa lega replica l'assessore siciliano all'Economia, Gaetano Armao alla Sicilia non è stato dato alcun prestito o ulteriori trasferimenti, è stato riconosciuto il lavoro di tagli alla spesa».
Ma il governatore Zaia non è il solo a ribellarsi. Di «ennesima regalia» e «schifezza in piena regola» parla l'europarlamentare del Carroccio, Mara Bizzotto.
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