La slealtà di pochi non azzera i meriti di tantiil commento 2

di Devo averla ancora, in qualche vecchio cassetto. L'ho tenuta per tanti anni anche se poi non l'ho più rinnovata, ma è stato un ricordo gelosamente custodito per una vita intera. Era di cartoncino grigio e sopra c'era il numero d'iscrizione che credo costasse per i ragazzini sotto i 14 anni 50 lire l'anno. Avrò avuto una decina d'anni e, quel giorno, uscii dalla sede di Via Antignoli, nella mia città (Reggio Emilia) con quel cartoncino in mano che mostravo orgoglioso agli amici. Ora ero iscritto alla Protezione Animali e se qualcuno osava prendermi in giro perché casa mia (anzi dei miei pazienti genitori) sembrava un pronto soccorso veterinario ante litteram, dove passeri, merli, rondoni, lucertole, pipistrelli e perfino bisce trovavano una mano amica che si prendeva cura di loro, se qualcuno dunque si metteva a ridere, io tiravo fuori orgoglioso la mia bella tessera e gli dicevo «Io sono della Protezione Animali». E vi posso dire che già allora, che se parlavi di benessere animale ti prendevano per un ragazzino stravagante (se ti andava bene), a sentir parlare di Ente Nazionale per la Protezione Animali i sorrisi svanivano, perché tutti sapevano che si trattava di una cosa seria. Quindi se, come pare dalle notizie che giungono, qualcuno ha rubato, distratto corrotto o commesso qualche altra porcheria sotto l'egida di quel simbolo, si faccia pulizia perché è giusto che sia così e perché la gente non ne può veramente più di atteggiamenti disonesti a qualunque livello.

Ma non si osi infangare la bandiera che sventola da quando, il primo aprile del 1871, Giuseppe Garibaldi, su esplicito invito di una nobildonna inglese, lady Anna Winter incaricò il suo medico personale, di costituire appunto una Società per la Protezione degli Animali, annoverando la signora Winter e Garibaldi come soci fondatori e presidenti onorari. Da quell'anno migliaia di volontari, tra i quali io, hanno dato parte della loro vita agli scopi dell'associazione. Fuori i ladri dunque se ci sono, ma onore e rispetto per quei volontari.