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Spending review, sindaci contro i tagli

Sindaci, avvocati e farmacisti contro la spending review. Sul tema degli esodati: "Difficile allargare la platea"

Spending review, sindaci contro i tagli

Il governo sarebbe disponibile a ragionare su modifiche migliorative al decreto sulla spending review "mantenendo i saldi rigorosamente invariati". Nell'incontro con il ministro per i Rapporti con il Parlamento e con delega alla spending review, Piero Giarda, i rappresentanti dei comuni hanno chiesto all'esecutivo di operare modifiche che vadano a intaccare i saldi del decreto.

I sindaci non vogliono che nel provvedimento, ora all'esame della commisione Bilancio del Senato, venga indicata la cifra del risparmio atteso pur impegnandosi a contenere gli sprechi. Di fronte a questa richiesta, il ministro Giarda avrebbe fatto notare ai sindaci che il governo "non può accettare" l'idea di percorrere questa strada perché "la cifra" di quanto verrà risparmiato "deve essere certa" perché destinata a scongiurare l'aumento dell'Iva.

Dalla spending review sarà eliminato il taglio dei fondi alla ricerca da 30 milioni di euro per il 2012. Ad assicurarlo è stato il relatore Gilberto Pichetto Fratin (Pdl), che sta lavorando col governo per presentare gli emendamenti in commissione Bilancio al Senato e che ha aggiunto che "non ci sono ulteriori elementi per l’allargamento della platea degli esodati". Per Fratin "è difficile un ulteriore allargamento della platea dei salvaguardati tra gli esodati, oltre i 55.000 per i quali sono state già individuate le risorse. L'ulteriore allargamento dipende dal governo e dalle risorse di cui può disporre. Finora l'esecutivo non si è espresso e non ci sono argomenti per dare spazio a questa richiesta di allargamento della platea".

Nel frattempo Federculture lancia l'allarme: "Se il decreto sulla spending review viene convertito in legge così com'è, rischia di saltare tutto il sistema della cultura non statale in Italia".

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