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La stoccata di Muti alla sinistra: "Non ha fatto niente per la cultura"

Il celebre direttore d'orchestra sul neo ministro Sangiuliano: "Spero che sappia ascoltare i veri uomini di cultura non per ricevere ordini ma per raccogliere consigli"

La stoccata di Muti alla sinistra: "Non ha fatto niente per la cultura"

Lasciate lavorare il nuovo governo, negli ultimi anni la sinistra non ha fatto niente per la cultura: questo il pensiero di Riccardo Muti. Impegnato il prossimo 18 novembre al Teatro Regio di Torino con il "Don Giovanni" di Mozart, il direttore d'orchestra si è soffermato sullo stato di salute della cultura italiana ai microfoni de La Stampa, il giudizio non è totalmente positivo: "Ci sono uomini di grande cultura che si battono per la cultura. La scuola però è tremendamente in discesa. Non è formativa, non è al passo dei tempi". Ma non solo:"Quando leggo i libri dei miei nipoti in prima media non li capisco. Sono infarciti di ideologia politica a seconda dell'insegnante o della scuola".

La stoccata di Muti alla sinistra

Secondo il quotidiano diretto da Giannini, i partiti di destra sono stati meno attenti alla cultura di quelli di sinistra, ma Muti ha tenuto a ricordare la presenza di uomini di cultura di destra validi. E non ha lesinato critiche alla sinistra:"Ha avuto e avrà intellettuali ma in questi anni non ha fatto molto per la cultura diffusa. Tutte le mie critiche sono figlie di un periodo di conduzione da parte della sinistra". L'81enne ha rimarcato di non conoscere il nuovo ministro Gennaro Sangiuliano, per giudicare il suo operato servirà tempo: "Starò a vedere. Spero che sappia ascoltare i veri uomini di cultura non per ricevere ordini ma per raccogliere consigli".

Non poteva naturalmente mancare un riferimento al possibile ritorno del fascismo - il mantra della sinistra e di molti presunti intellettuali - ma anche su questo punto Muti è stato categorico. "Non bisogna confondere destra con fascismo", la precisazione del maestro: "Tutti siamo antifascisti, tutti siamo contro le dittature. L'arte non può sorgere o svilupparsi sotto una dittatura anche se dalle dittature sono nati germogli meravigliosi come contrasto. Lasciamoli lavorare. Noto in questi giorni un'eccessiva violenza. Antitesi e tesi sono allo stesso modo importanti a patto che si arrivi alla sintesi.

Se fanno a cazzotti, ne soffre il popolo".

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