Strasburgo dà ragione a Bruno Contrada: «Era malato, un abuso il carcere»

La Corte per i diritti dell'uomo ha dato ragione all'ex 007: tra il 2007 e il 2008 le sue condizioni di salute erano incompatibili con la detenzione. Lo Stato italiano, se non ci saranno ricorsi, dovrà pagargli 15mila euro

Strasburgo dà ragione a Bruno Contrada: «Era malato, un abuso il carcere»

Ormai è un uomo libero. Ha finito di scontare la pena a dieci anni di reclusione per un reato che lui ha sempre sostenuto di non aver commesso - concorso esterno in associazione mafiosa - e quella battaglia di sette anni fa, per strapparlo alla cella quando avrebbe avuto bisogno di un ospedale e di cure sembra lontanissima nel tempo. Eppure adesso la Corte dei diritti dell'uomo di Strasburgo ha dato ragione a Bruno Contrada, l'ex funzionario del Sisde accusato di collusioni con i boss: tra il 24 ottobre del 2007 e il 24 luglio del 2008 sono stati violati i diritti del detenuto Contrada che, essendo malato, avrebbe avuto bisogno di trattamenti sanitari. E per questa violazione lo Stato deve risarcirlo con un pagamento di 15mila euro.

«C'è un giudice a Strasburgo - ha commentato il difensore di Contrada, l'avvocato Giuseppe Lipera - speriamo di trovarne presto un altro. È la prima parziale vittoria, ma noi continueremo a lavorare, giorno e notte, fino ad ottenere giustizia con la revisione del processo. Io prego affinché questo avvenga».

Il ricorso alla Corte di Strasburgo era stato l'estrema ratio, dopo che le richieste di sospensione dell'esecuzione della pena e la scarcerazione per gravi motivi di salute erano state respinte.

Per la Corte dei diritti dell'uomo l'Italia, nella detenzione in quel periodo di Contrada, ha violato il divieto di trattamento inumano e degradante del detenuto, visto che l'ex 007 era malato e aveva bisogno di cure. Di qui, adesso, il risarcimento, fissato in 15mila euro, 10mila per il danno morale e cinquemila per le spese legali sostenute.

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