Promossa. La gestione delle carceri da parte dell'Italia - e in particolare dell'annoso problema del sovraffollamento - ha convinto positivamente il Consiglio d'Europa, che nella decisione adottata oggi riconosce i «significativi risultati» già ottenuti.
Il Consiglio era chiamato a esprimersi sull'esecuzione della «sentenza Torreggiani», con cui la Corte europea dei diritti umani aveva condannato un anno fa l'Italia per le condizioni in cui erano costretti sette detenuti a causa del sovraffollamento carcerario. Il comitato riprenderà in esame la questione «al più tardi nella sua riunione del giugno 2015», quando farà un esame approfondito sui progressi fatti. Per ora, il Consiglio ha sottolineato «il calo importante e continuo della popolazione carceraria e l'aumento dello spazio vitale ad almeno 3 metri quadrati per detenuto». In effetti, l'Italia in un anno ha sfrondato il numero di carcerati: settemila in meno, grazie a nuove norme sulla messa alla prova e sul «piccolo» spaccio di droga, oltre che all'impiego sempre più frequente dei domiciliari. Inoltre, il Consiglio di Strasburgo prende nota con interesse delle informazioni «sulla possibilità di una riduzione di pena per i detenuti» ancora in carcere «e una compensazione pecuniaria» per quelli che sono già usciti.
«È una notizia positiva, che però non deve indurci a dormire sugli allori», ha commentato la notizia il vicepresidente del Csm, Michele Vietti. «Continuiamo ad essere sotto osservazione e tutti gli allarmi lanciati, a partire dal presidente della Repubblica, rimangono nella loro drammatica attualità».
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