Tasse, una famiglia su cinque nel mirino

RomaIl fisco andrà a caccia di 4,3 milioni di famiglie, circa una su cinque, che hanno consumi non in linea con i redditi dichiarati. A esempio, proprietari di barche nullatenenti; quasi poveri, almeno secondo i documenti ufficiali, con villa a Forte dei Marmi.
Il direttore dell'Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, ha anche stimato che ci sono circa un milione di famiglie che dichiarano redditi pari a zero o poco più, ma che riescono ad avere consumi di tutto rispetto. «Non è detto - precisa Befera - che tutti i 4,3 milioni con consumi non congrui siano evasori».
Ma per fare una prima scrematura nella caccia all'economia sommersa, dal 2009, si punterà la lente proprio su questi. Si partirà dai contribuenti palesemente incongruenti: consumi alti e guadagni bassi. Insomma, la seconda era degli «accertamenti sintetici», cioè degli strumenti che servono al fisco a determinare il reddito di un contribuente basandosi sulle spese di qualsiasi genere, sta per entrare nel vivo. Entro breve partirà il nuovo redditometro e ieri l'Agenzia delle Entrate ha presentato il «redditest» che è in qualche modo il prologo.
Servirà ai contribuenti a fare le prove generali. Un programmino che da ieri si può scaricare dal sito dell'Agenzia delle Entrate, dove - senza fornire informazioni personali - si inseriscono i dati rilevanti per il fisco: la composizione della famiglia, il reddito, la città di residenza, poi le spese relative a un anno. Una volta compilato, il «redditest» ci dirà se risultiamo «congrui» o no. Con il colore verde, il fisco non ci dovrebbe disturbare. Colore rosso, c'è una buona probabilità che, quando andrà a regime il redditometro, nel gennaio prossimo, arrivi l'accertamento, quindi l'eventuale adesione o la contestazione fornendo la prova contraria.
Uno strumento «di compliance», quindi al servizio del contribuente spiega l'Agenzia delle Entrate, ma che sembra ritagliato su misura per chi sa di avere qualcosa da nascondere. Con l'obiettivo non dichiarato di convincere i contribuenti virtualmente non congrui a dichiarare un reddito superiore.
Il nuovo redditometro vero e proprio partirà gradualmente dal prossimo anno. «Almeno all'inizio, con la massima cautela e solo per differenze eclatanti» tra spese ed entrate, ha spiegato il direttore dell'Agenzia, Befera. Questo significa che all'inizio la soglia di incoerenza oltre la quale scatteranno gli accertamenti sarà più ampia del 20% individuato dalla legge.
Le caratteristiche del nuovo «accertamento sintetico» sono quelle note. Si applica dal 2009, su circa 100 voci; considera la composizione della famiglia. E rende obbligatorio il contraddittorio con il contribuente. La non coerenza, tiene a precisare l'amministrazione fiscale, non è automaticamente rappresentativa di un'evasione. Con il contraddittorio si può arrivare dalla «non coerenza a coerenza oppure ridimensionare l'incoerenza». A esempio possono sfuggire al fisco redditi da capitale o entrate dovute a donazioni della famiglia. Buone le intenzioni, da vedere se tutta l'amministrazione del fisco seguirà questo principio.
Il vecchio strumento, che si applica ancora fino ai redditi 2008, prendeva in considerazione incrementi patrimoniali e pochi beni di lusso, non prevedeva il contraddittorio. Il nuovo strumento si basa su «elementi certi», come la potenza delle auto, la lunghezza delle barche.

In ogni caso - assicura l'Agenzia delle Entrate - l'obiettivo non sarà mai quello di censire la ricchezza degli italiani, come chiede qualcuno nella maggioranza. Non sarà uno strumento al servizio della patrimoniale. Magra consolazione per chi si ritroverà a non essere congruo.

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