S'è svejato! Era l'urlo che lanciava Ricciotto quando apriva gli occhi il Marchese Del Grillo. L'operazione Telefonica in Telco ha svejato il governo, che ora corre ai ripari con tutte le armi disponibili per difendere un'infrastruttura strategica e «sensibile» come la rete Telecom. Eppure sono 16 mesi che l'Italia si è dotata di uno strumento legislativo a difesa dei settori considerati strategici, e solo oggi (forse) il Consiglio dei ministri dovrebbe discutere (sempre che si svolga) il regolamento applicativo che rende «strategiche» anche le telecomunicazioni.
In Parlamento, il governo - attraverso il sottosegretario all'Economia, Alberto Giorgetti - annuncia che per frenare l'offensiva degli spagnoli di Telefonica su Telecom è allo studio anche una legge che farà diminuire la quota di controllo azionario (oggi al 30%) che rende obbligatoria l'Opa sul resto del capitale. Nel frattempo, è pronto il Dpr (il regolamento) che estende anche alle telecomunicazioni i poteri di intervento del presidente del Consiglio, nell'ambito della legge 56/2012. Con l'obiettivo, poi, di convincere Telefonica a scorporare la rete di infrastrutture dalla società-madre.
Esiste «una ragionevole ipotesi di allarme» per la tutela della sicurezza delle infrastrutture critiche, a partire dalle telecomunicazioni. Lo scrive Giampiero Massolo, direttore del Dis (i servizi segreti), in una informativa inviata al Copasir. Di fronte a rischi del genere, conseguenti all'operazione-Telefonica, il governo s'è svejato.
Piccolo passo indietro. Con il passaggio di Telefonica in Telco dal 46 al 70%, e con la prospettiva di arrivare al 100%, l'azienda spagnola controllerebbe direttamente il 22,4% di Telecom. Ma, visto che in assemblea - di solito - non si presenta più del 50% del capitale, quel 22,4% finirebbe per controllare direttamente Telecom.
Da qui la mossa di abbassare dal 30 al 20% la soglia azionaria in cui rendere l'Opa obbligatoria sul resto del capitale (la sola ipotesi ha fatto salire del 4% le azioni Telecom in Borsa). In tal caso, Telefonica sarebbe obbligata a lanciare un'Opa su Telecom con un esborso superiore ai 400 milioni versati per salire dal 46 al 70% in Telco. Giuseppe Vegas, presidente della Consob, ricorda che il Parlamento ha tempo fino al 31 dicembre per legiferare in materia.
Ma non è finita. Per rendere difficile la vita agli spagnoli il governo sta pensando anche di estendere alle tlc i poteri che la legge riconosce al presidente del Consiglio per difendere i settori che lo Stato considera «strategici». A tal fine, con 16 mesi di ritardo, arriva al Consiglio dei ministri il regolamento che consente al premier l'utilizzo dei golden power (versione corretta della golden share) per bloccare tali operazioni.
Quest'offensiva in difesa dell'italianità è subordinata esclusivamente allo scorporo della rete. Nella sostanza, il governo sta dicendo a Telefonica: il controllo di Telco rischia di costarti molto caro, in quanto se abbasso la soglia dell'Opa devi pagare Telecom per intero.
Ma se scorpori «spontaneamente» la rete puoi tenerti Telecom e fare business con le società controllate. Anche perché, l'Antitrust brasiliano ha già fatto sapere agli spagnoli che deve cedere una delle due reti di cellulari presenti in Brasile, una targata Telefonica e una targata Tim.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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