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Il Tg1 diventa TeleMonti Il premier batte il Cav e fa record di presenze

Roma - La leggenda narra che il ministro Andrea Riccardi chieda espressamente di comparire sul Tg1, e che quello degli Esteri, Giulio Terzi di Sant'Agata, quando intervistato (molto spesso), faccia sempre presente di preferire l'edizione serale, la più seguita. Riccardi (casualmente ospite proprio oggi a RadioRai) è riuscito nell'impresa di comparire con due interviste diverse nella stessa edizione del Tg1, mentre la settimana scorsa in due giorni consecutivi è spuntato nell'edizione delle 13, in quella delle 20 e in uno speciale del Tg1. Tre in un colpo. Ma neppure l'ex ambasciatore Terzi (casualmente ospite proprio oggi a Unomattina) si può lamentare. Nel mese di giugno, sul Tg1, ha avuto più minuti persino del Papa (6,43 contro 5,58), e nel mese degli Europei surclassa anche l'allenatore della nazionale Cesare Prandelli (soltanto dodicesimo in classifica «presenzialisti» a Tg1). Ospiti in studio, a fianco del conduttore delle 20, sono stati il ministro Grilli e il ministro Patroni Griffi. Ma sono spiccioli in confronto alla superstar dell'informazione Rai, il premier Mario Monti, primo in classifica, seguito da Napolitano, Bersani, Casini e quinto Alfano.

Il presidente del Consiglio, nel confronto tra le rilevazioni sul «pluralismo politico/istituzionale in tv» pubblicate dall'Agcom, straccia l'ex premier Silvio Berlusconi quanto a presenza nei telegiornali Rai, in particolare nel Tg1. Altro che Rai berlusconizzata, qui siamo al TgMonti a reti unificate. «Nemmeno ai tempi di De Mita premier e Biagio Agnes direttore generale Rai, o D'Alema premier e direttore Borrelli, si era arrivati a questi livelli», confida una memoria storica del Tg1. Un po' di numeri per farsi un'idea.

Confrontiamo il mese di luglio 2012 (governo Monti) con il luglio 2011 (governo Berlusconi, Minzolini direttore del Tg1). La tabella sul «tempo di parola», cioè i minuti in cui il soggetto parla direttamente in voce, dice che Monti ha parlato al Tg1 per quasi mezz'ora (28,15 minuti), pari al 23,41% del tempo totale, quasi il doppio del tempo di parola dato al Pdl (13%) o al Pd (12%). E Berlusconi, un anno esatto prima, quanto tempo aveva avuto tutto per sé al Tg1? Sei minuti, il 6,09% del tempo totale, poco più dell'Idv (5,15), la metà del Pd (14%). Monti è presentissimo anche negli altri notiziari Rai. Sempre a luglio, il Tg2 gli ha dato il 21,55% del tempo di parola, il Tg3 il 15,90, RaiNews24 il 25,57, per una media Rai del 22% (contro una media del 4,2% di Berlusconi nel luglio 2011).

Cambiando mese cambia qualcosa? Pare proprio di no. Guardiamo giugno e maggio, in entrambi gli anni. A giugno Monti è il soggetto politico, tra istituzioni e partiti, a cui viene concesso più tempo nei notiziari del servizio pubblico, con una media di «tempo di parola» del 19,80% (il secondo è Napolitano, staccato di quasi cinque punti, quindi il Pdl). In questo caso la palma di TgMonti va non al Tg1 ma a RaiNews24, con oltre due ore di tempo per il Professore, pari al 38,64% del tempo, contro un «misero» 18,72 al Tg1 (pari a 27 minuti di parole per Monti). E nel giugno 2011? Al premier Silvio Berlusconi il Tg1 aveva dato il 10,6% del tempo, otto punti meno che a Monti; il Tg3 il 5,5%, il Tg2 il 12,5%, RaiNews24 il 18%. In media, il 10,3%, quasi la metà rispetto al premier Monti.

Guardando maggio il distacco è ancora più marcato. Il premier Monti parla nei tg Rai per il 23,84% del tempo, il premier Berlusconi per il 4,93%, solo il 6,32% (pari a sette minuti) nel Tg1 di Minzolini, confronto al 25,2% (pari a 38minuti) di Monti nel Tg1 del suo successore Maccari. Se usciamo dalla tv pubblica i numeri di Monti calano. A Mediaset, sempre maggio 2012, non supera il 15%, mentre nel TgLa7 di Mentana arriva al 20%, tre punti meno della Rai. È vero, la Rai ha una vocazione più governativa, e specialmente il Tg1, ma mai così governativa come in epoca Monti. Solo ad agosto si raggiunge un certo equilibrio, almeno nel tempo di parola. A Monti i tg Rai danno circa mezz'ora, mentre a Berlusconi avevano dato 40 minuti. In quasi parità lo spazio nel Tg1: 9,55% per il premier Berlusconi, 7,99% per il premier Monti. Che però stravince nel «tempo di antenna», cioè la somma tra i minuti in cui parla e i minuti in cui si parla di lui. A Monti va il 20,75%, a Berlusconi il 13,7%. Un protagonista assoluto dell'informazione Rai.

Il fatto che sia proprio Monti a decidere le nomine in Rai è solo una coincidenza.

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