Torino, tensione al liceo: prof contro i volantini di Gioventù Nazionale

Momenti di tensione nell'istituto tra studenti della destra studentesca e quelli dei collettivi di sinistra, supportati dai docenti

Torino, tensione al liceo: prof contro i volantini di Gioventù Nazionale
00:00 00:00

Da quando la politica è entrata all'interno delle aule scolastiche e universitarie, non da oggi, si è cementata la convinzione che quello dovesse essere uno spazio a uso esclusivo della sinistra. I collettivi rossi spadroneggiano nelle scuole e nelle università, supportati anche da docenti di chiara estrazione di sinistra ma se la politica dev'essere parte della vita scolastica, allora dev'esserlo in modo bipartisan, lasciando fuori qualunque estremismo e accogliendo il dialogo e il confronto tra correnti di pensiero diverse.

Ma così non è, perché ai collettivi rossi vengono concessi spazi che a quelli di destra vengono negati. Il messaggio che sembra passare è che chi non è allineato non ha diritto di espressione. A Torino si è acceso lo scontro tra Gioventù Nazionale e una frangia di studenti del liceo artistico Primo. Tutto inizia quando i primi si presentano all'esterno della scuola per consegnare volantini inerenti un progetto contro la cosiddetta "cultura maranza", ossia le baby-gang e le violenze che si stanno diffondendo in tutte le città. Vengono insultati da esponenti di un collettivo di sinistra della scuola, qualcuno dei presenti bestemmia e grida "ti ammazzo" nei confronti degli studenti di Gioventù Nazionale e intervengono anche i docenti per cercare di mandare via i militanti del gruppo di destra. Il collettivo di sinistra accusa Gioventù Nazionale di aver agito con violenza, arrecando anche "ferite e accerchiamenti conseguenti ad un rifiuto del volantino".

Tutte le parti cercano di tirare la verità dalla propria parte: i toni si sono alzati da parte di entrambi ma emerge anche l'intento di bloccare un'attività che è espressione di un diritto garantito, lasciando l'egemonia a una sola corrente di pensiero, che non si sposa con la democrazia. Lo spiegano proprio dal collettivo rosso quando dichiarano che "l’incontro è iniziato con la ricerca di un dialogo, con l’intento di spiegare il motivo per il quale studenti e professori non volessero movimenti portanti ideologie discriminatorie e divulganti odio davanti alla propria scuola". Da parte di Gn, il responsabile di Torino Riccardo Combina non arretra: "Continueremo le nostre attività nelle scuole che a loro piaccia o no".

Il giorno dopo, i docenti della scuola decidono di fare una sorta di flash mob, tenendosi per mano e posizionandosi davanti all'ingresso dell'istituto, come a sbarrare l'ingresso a chi è dichiaratamente di destra, quindi Gioventù Nazionale. Può un volantino fare così paura? Il caso si è allargato, tanto da richiedere l'intervento dell'onorevole Augusta Montaruli, parlamentare di Fratelli d'Italia: "Rappresenta un salto di qualità nei tentativi di isolare e lanciare lo stigma su quegli studenti che militano a Destra. I docenti dovrebbero essere arbitri imparziali, non tate coccolone di una parte, e pericolosi cattivi maestri che reiterano gli atteggiamenti dei quindicenni".

Gli anni più bui della nostra storia italiana, scrive l'onorevole, "sono iniziati così, con i violenti liberi di agire e coperti, giustificati, sostenuti anche da persone più grandi che avrebbero dovuto favorite il dialogo anziché il muro, come il patetico schieramento inscenato dai docenti di stamane anche visibilmente incarna".

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica