Torino ostaggio degli antagonisti: nuovo assalto contro il banchetto di FdI

La denuncia di un consigliere cittadino che era presente sul posto: "Ha tentato anche di aggredire fisicamente chi era presente"

Torino ostaggio degli antagonisti: nuovo assalto contro il banchetto di FdI
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La democrazia in Italia, almeno in alcune città, sembra essere sospesa, perché se solo chi è vicino agli ambienti antagonisti, o non li critica, può organizzare incontri con la popolazione senza correre il rischio di essere disturbato o, peggio, aggredito, allora esiste un problema evidente. L'ultimo episodio in tal senso è stato registrato a Torino, città che da anni è roccaforte di Askatasuna, uno dei centri sociali più attivi e noti del nostro Paese, nonché tra i più problematici per l'ordine e la sicurezza pubblica. Sabato mattina, alcuni militanti di Fratelli d'Italia, tra i quali anche eletti, stavano partecipando a un gazebo regolarmente autorizzato che solitamente i partiti organizzano per prlare con i cittadini, quando sono stati aggrediti da un'esponente dell'ala antagonista.

"Una giovane donna, riconducibile agli ambienti del centro sociale Askatasuna, si è avvicinata con atteggiamento ostile, iniziando a insultare i presenti con epiteti volgari e provocatori. In pochi istanti ha tentato anche di aggredire fisicamente chi era presente al banchetto, costringendo le forze dell’ordine a intervenire", si legge nella nota del consigliere circoscrizionale di Fratelli d'Italia, Raffaele Marascio, presente sul posto. "Quello che è accaduto oggi è un fatto gravissimo, l’ennesima dimostrazione di come Torino sia sempre più ostaggio dei centri sociali, coccolati e tutelati dalla sinistra. Mentre noi svolgevamo pacificamente un’attività politica sul territorio, ci siamo trovati di fronte all’odio di chi vorrebbe zittire ogni voce diversa dalla propria, anche con la violenza", scrive ancora Marascio.

L'ala antagonista a Torino è da sempre più che tollerata dalla sinistra locale, in quanto rappresenta un bacino elettorale utile e proficuo. Questo nonostante siano noti gli episodi di devastazione di cui è stata vittima Torino negli anni, senza cosiderare quelli legati alle proteste No Tav, figlie della stessa matrice. "Episodi come questo sono il frutto diretto delle politiche permissive della giunta comunale nei confronti dei centri sociali, in particolare Askatasuna, che da anni agisce impunemente sul territorio. Ora, da ultimo, la Giunta ha deciso di legalizzarne la presenza, premiando così chi ha fatto della prevaricazione e dell’illegalità un metodo di lotta politica", si legge ancora nella nota del consigliere. Il riferimento è alla volontà del Comune di legittimare il centro sociale mediante una co-progettazione contro la quale si è già espressa la Regione Piemonte. "Continueremo a stare nelle piazze, tra i cittadini, senza farci intimidire.

Chiediamo però con forza che le istituzioni condannino pubblicamente questo gesto e che la legalità venga finalmente ripristinata, senza ambiguità e senza cedimenti", conclude Marascio, interpretando la volontà del partito, spesso preso di mira dagli antagonisti.

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