La Carta del docente da 500 euro è tornata ma potrebbe essere l’ultima volta. Dalle 14:00 di oggi, 14 ottobre, è tornata attiva la piattaforma a questo link dedicata all’aggiornamento e alla formazione professionale per l’anno scolastico in corso, istituita con la legge 107/2015 (Buona Scuola). Dal ministero fanno sapere che verranno inseriti nella manovra finanziaria i 130 milioni necessari (oltre i quasi 400 già stanziati) per pagare i 500 euro a tutti i docenti precari, come la sentenza della Corte di Giustizia europea e la Commissione europea ha intimato di fare all’Italia per garantire parità di trattamento tra personale precario e di ruolo.
Ma ad oggi sono troppe le truffe sul bonus che hanno coinvolto diversi insegnanti, da Nord a Sud, tanto che la Carta del docente sarà ripensata in toto. «Bisognerà cambiare il sistema o rischiamo di perdere tutto», è il ragionamento off the record di un sindacalista. Il che significa o limitare il bonus solo alla formazione, riducendone anche l’importo, o vincolarne almeno il 50% a libri, musei e corsi di formazione, escludendo dal prossimo anno l’acquisto di software o hardware, «tanto l’acquisto di tablet e computer è stato fatto da chi ne aveva bisogno, ha dichiarato la sindacalista Ivana Barbacci, segretaria nazionale della Cisl Scuola. «Vogliamo collaborare per evitare altre truffe», rivelano al Giornale altre fonti sindacali.
Al ministero ragionano anche su una opzione, avanzata proprio da una delle principali sigle di rappresentanza: quella di trasferire il bonus - in tutto o in parte - in busta paga. Ci vorrà un anno di tempo, l’ufficio tecnico starebbe già lavorando per capire i contorni (e i costi), l’escamotage non dispiacerebbe al ministero.
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