RomaNovità e tradizione, provocazioni e archeologia politica, disegni oscuri e bizzarrie. E diversi collage impazziti dove, come avviene sia con Scelta europea (che riunisce Scelta civica, Centro democratico e Fare per fermare il declino) sia con Ncd-Udc-Popolari, si cercano di stipare partiti e identità diverse all'interno di un unico logo-contenitore.
La grande corsa per la presentazione dei simboli dei partiti che aspirano a partecipare alle Europee del prossimo 25 maggio è iniziata. Ci sarà tempo fino alle 16 di oggi per esaurire il quadro, ma le maggiori forze politiche hanno già completato l'iter. La prima a tagliare il traguardo è stata la Lega, presentandosi di primo mattino al ministero dell'Interno. A seguire: Scelta civica, Fratelli d'Italia, L'altra Europa con Tsipras che è sostenuta da Sel e Prc, M5S, Ncd in alleanza con Udc, Pd, per un totale di oltre quaranta simboli.
Depositato da parte del responsabile elettorale, Ignazio Abrignani, il simbolo di Forza Italia nel quale compare il nome «Berlusconi». Presentato anche il logo dei Democratici di sinistra. Una riesumazione fatta per evitare «operazioni-confusione» e liste civetta, mentre quello del Pd contiene al suo interno anche la sigla del Pse. Complessivamente sono quattro quelli che fanno un riferimento specifico all'euro. Il primo è quello della Lega che porta la scritta «Basta euro». Poi c'è un altro simbolo che si chiama proprio «Basta euro». Poi un riferimento all'euro con un omino che dà un calcio al simbolo della moneta unica è presente anche nella lista numero 27, «Forza Juve - Bunga Bunga - Usei». E infine, l'ultimo riferimento viene fatto nella lista del «Grillo Parlante», la numero 12. Bisognerà attendere mercoledì alle 16 per sapere quali saranno ammessi. Ci sono ad esempio tre scudocrociati - quello dell'Udc, quello della Dc di Sandri e della Cdu di Tassone - e bisognerà vedere quali passeranno il vaglio. Tra le curiosità il partito internettiano con la W di web e il simbolo della chiocciola. E poi quello della Lega padana apparentata con la lista del Grillo Parlante che rivendica di rappresentare il vero Beppe Grillo: i depositari del simbolo sostengono che l'attore e fondatore del M5S si chiami Giuseppe Grillo. Vi è infine il contrassegno di «Recupero maltolto».
Nella bacheca del Viminale si fa notare il simbolo appena coniato di Ncd-Udc-Popolari (Mario Mauro ha ufficializzato ieri l'accordo). La soluzione è quella del patchwork, con la sigla Ncd in alto, al centro il nome di Alfano, nella mezzaluna bassa lo Scudocrociato con a destra e a sinistra i riferimenti a Ppe e Udc. «Potrebbe concorrere per il premio Pastrocchio d'oro di queste elezioni, rischiando di vincerlo» commenta Gabriele Maestri, autore del libro I simboli della discordia. «Gli emblemi risultano compressi, quasi alterati. Si salva Ncd più dell'Udc (ma nemmeno troppo), giusto perché il fondo del simbolo di Alfano più o meno è conservato. Il bianco della parte inferiore invece rende l'area di Cesa decisamente cheap, quasi che il grafico avesse fretta o come se il risultato non convincesse nemmeno lui. In generale, c'è un'idea di precarietà: ora probabilmente il 4% non è in discussione, ma i risultati che arriveranno non saranno senz'altro merito del simbolo, di rara bruttezza».
Altro «simbolo-matrioska» è quello di Fratelli d'Italia-Alleanza nazionale, dove si recupera il simbolo di An e quindi anche quello dell'Msi presente all'interno di quest'ultimo. La novità, però, è la presenza del nome «Meloni» nella parte superiore del logo.
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