Veleni contro la Mille Miglia: "Ma la corsa si farà lo stesso"

Si riapre la battaglia legale sulla gestione della manifestazione. E l'ad dello sponsor, Chopard Italia, interviene per rassicurare

Veleni contro la Mille Miglia: "Ma la corsa si farà lo stesso"

Carte bollate, veleni, vendette e due commissari non impediranno lo svolgimento della Mille Miglia del nuovo corso, edizione che fino a ora ha visto prevalere gli aspetti polemici rispetto ai valori storici della «corsa più bella del mondo».
A rassicurare sullo svolgimento della «Brescia-Roma-Brescia», in programma dal 16 al 19 maggio 2013, è Davide Traxler, amministratore delegato di Chopard Italia, da sempre principale sostenitore della gara e del marchio. «Io sono sempre fiducioso - afferma il manager, riferendosi ai veleni sparsi in questi mesi -: gli azzeccagarbugli e i cialtroni passano, e i fatti restano, insieme alle aziende e alle persone serie. La corsa ci sarà, bella come sempre, diretta speriamo da questo team di grandi professionisti (1000 Miglia Srl, ndr) e con un cda di bresciani di prim'ordine. Sono sicuro - aggiunge - che il ministro Piero Gnudi vigilerà su tutto ciò».
Chopard, di fatto, respinge con fermezza le indiscrezioni che vedrebbero il gruppo tentare di portare l'evento in Svizzera e, soprattutto, i messaggi che farebbero intravedere una svendita della gara a proprio favore da parte di Ac Brescia attraverso la gestione di Aldo Bonomi, presidente deposto e in attesa di conoscere dal Tar locale il proprio destino.
«Niente di più falso - puntualizza Traxler -; il marchio Mille Miglia, nella classe di nostro riferimento degli orologi (classe 24) era registrato e utilizzato esclusivamente da 20 anni da Chopard ed era quindi “nostro” in un centinaio di Paesi, tra cui l'Italia. Chopard ha provveduto alla registrazione del marchio anche e soprattutto nell'ottica di una sua valorizzazione e tutela. Abbiamo provveduto noi, allo scopo di non mettere Ac Brescia nelle condizioni di impegnare ingenti somme e risorse per reagire alle continue contestazioni e ingiunzioni, alla difesa del marchio. E lo si è fatto per vent'anni».
Traxler precisa anche che «quando Ac di Brescia scelse di dotarsi di un consiglio di grandi imprenditori e di nomi di reputazione internazionale, come Ugo Gussalli Beretta o Aldo Bonomi, questi ci chiesero di cedere a loro i marchi, spiegando come si sarebbero dotati di un team di alto profilo per gestire la Mille Miglia e per proteggere il brand nel mondo. A tali condizioni noi abbiamo ceduto gratuitamente ad Ac Brescia le registrazioni in tutti i Paesi; questa cessione ora è avvenuta e Ac Brescia è detentrice del marchio, e Chopard è rimasta mera licenziataria per i prossimi anni. A ciò si aggiunga che Chopard, oltre a sostenere il marchio, dal 1988 è stata principale sponsor dell'evento per tutti questi anni». Nel frattempo, il ministro del Turismo, Gnudi, dopo che il primo commissario Vincenzo Grimaldi, nominato in luglio, ha lasciato l'incarico non prima di aver «sposato» la gestione Bonomi, ha dato il via libera all'insediamanto di un nuovo commissario, Baldassarre Favata, sul cui tavolo campeggia il dossier «Mille Miglia Srl», braccio operativo di Ac Brescia e nuova società organizzatrice. Che farà Favata? Lascerà lavorare «1000 Miglia Srl» e il team guidato da Stefano Sacco? Agirà diversamente? I tempi, intanto, stringono (ieri, tra l'altro, si sono aperte le iscrizioni), e il 24 ottobre è atteso il verdetto del Tar di Brescia sul ricorso dell'ex presidente Bonomi, che chiede di rimettersi in sella all'Automobile club, forte del giudizio espresso dal commissario Grimaldi.

«Restano comunque i fatti - commenta in proposito Traxler -: la relazioni di Grimaldi, persona sicuramente al di sopra di ogni sospetto, e le affermazioni già rese dal Tar di Brescia nella sua prima ordinanza, non lasciano adito a dubbi. Sono certo che il nuovo commissario potrà confermare questa buona o oculata gestione al ministro».
I veleni, per ora, restano al comando della gara.

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