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Vendola: "I sogni d'amore si coronano con i fiori d'arancio"

Il governatore della Puglia, intervistato da Vanity Fair, torna sulle sue dichiarazioni in merito alle unioni gay e racconta il suo sogno: nozze, confetti, fiori d'arancio e le parole rituali di un prete

Vendola: "I sogni d'amore si coronano con i fiori d'arancio"

Nichi Vendola il matrimonio non se lo leva più dalla testa. Anzi, lo sogna e ne parla diffusamente. L'ultima occasione un'intervista con il settimanale Vanity Fair, a cui il presidente della Regione Puglia racconta le sue aspirazioni.

Il governatore sta con lo stesso uomo, il canadese Ed Testa, da otto anni. E continua a sperare di poterlo sposare. In Canada? Affatto. Lì le nozze omosessuali sono legali dal 2005. Ma Vendola ha in mente ben altro. "Nessuna, ma mi piacerebbe farlo nella mia terra".

Niente coppie di fatto. Una legge che ne tuteli i diritti non è abbastanza. Quello a cui pensa di Vendola è un matrimonio in grande spolvero, perché "è anche bello costruire un momento solenne di festa, di assunzione di responsabilità di fronte alla propria comunità. La ritualizzazione dei progetti d'amore appartiene alla storia della civiltà".

E su come rendere indimenticabile il momento delle nozze, Vendola non ha mezzo dubbio: "I sogni d'amore si coronano con i fiori d'arancio, il lancio dei confetti e anche dentro un rito fatto di parole impegnative. Quelle dette sull'altare dal prete: 'Nella buona e nella cattiva sorte, finché morte non vi separi".

Nell'intervista pure una battuta sull'adozione da parte delle coppie gay: "Già oggi in Italia ci sono famiglie di nuovo tipo, che adottano bambini o fanno figli con la fecondazione assistita, ma dentro un percorso che le porta all’estero. Penso che la genitorialità sia un fatto culturale e ho un approccio molto critico verso le culture di tipo biologistico.

Il vero padre non lo definisce il seme, ma lo desumi dalla qualità della relazione e dalla capacità di crescere un bambino".

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