A Verona trionfa il leghista Tosi

I primi dati vedono il candidato della Lega Nord e sindaco uscente al 57%. Solo al 22% Bertucco (centrosinistra). Male il Pdl, exploit del grillino Benciolini

A Verona trionfa il leghista Tosi

Urne chiuse alle 15 a Verona come in tutta Italia. E come in tutta Italia cala l'affluenza. Da rilevare il forte calo dell'affluenza rispetto a cinque anni fa: la percentuale è stata del 69.2%, contro il 76.7% del 2007. In pole position c'è il candidato della Lega Nord Flavio Tosi: quando sono stati scrutinati 254 sezioni su 268, il sindaco uscente ha superato ampiamente la maggioranza assoluta dei voti conquistando il 57,31% delle preferenze. Un trionfo abbastanza scontato se si considera che in cinque anni la sua giunta si è conquistata il titolo di "più amata d'Italia". "Ci siamo impegnati per cinque anni e ci impegneremo per altri cinque" ha detto a caldo Tosi, che dopo Verona punta a conquistare la segreteria del Veneto.

Non si dà per vinto il candidato del centrosinistra Michele Bertucco (dato al momento al 22,76%) che si dice "fiducioso di arrivare al ballottaggio" e lancia una frecciata a Tosi: "Non ha mai amministrato la città, e ha evitato sempre il confronto diretto. Ha cercato di far dimenticare di essere della Lega ma è lui il padre-padrone della Lega qui a Verona. Certo, scaltramente si è staccato un pò prima del patatrac".

Solo quarto con l'8,83% il candidato del centrodestra Luigi Castelletti, mentre colpisce l'exploit del candidato del Movimento 5 stelle, Gianni Benciolini, che ha conquistato il 9,34% dei voti e che su Twitter scrive: "Non siamo anti-politica, siamo una nuova forza politica". Lui stesso non si aspettava più del 5% "che è la media nazionale". Benciolini, 43 anni, promette comunque collaborazione con Tosi: "Se la maggioranza presenta proposte positive per Verona noi le approveremo. I nostri voti li abbiamo presi trasversalmente, li abbiamo presi dalla disaffezione dei cittadini nei confronti della politica".

La vittoria di Tosi rappresenterebbe solo in parte una vittoria per la Lega Nord che, dopo l'insediamento del governo Monti, ha deciso di "abbandonare" l'alleanza con il Pdl e correre da sola alle amministrative. Un test importante non solo per il cambio di strategia politica. Con il caso Belsito e le dimissioni di Umberto Bossi che hanno provocato un terremoto all'interno del Carroccio, alla prova c'è anche la base, chiamata a confermare la propria fiducia nel movimento. In ogni caso, anche il trionfo a Verona comporterebbe non pochi problemi a via Bellerio.

Il sindaco di Verona è infatti il candidato meno vicino al Senatùr tra quelli schierati dalla Lega. Secondo i primi sondaggi, però, il Carroccio resta stabile al 5,8%, con appena il +0,1% rispetto alle scorse amministrative.

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