Il Carnevale è per Viareggio come il Palio per Siena, il Festival per Sanremo, la corsa dei tori per Pamplona, il Gran premio per Montecarlo, la festa di San Patrizio per Dublino, l'Oktoberfest per Monaco. È, in una sola parola, un'identità. Significa turismo, economia, cultura. Una tradizione che risale al 1873 e che fa guadagnare a Viareggio oltre 30 milioni di euro (dopo Inter e Juventus, al terzo posto per numero di abbonati c'è il Carnevale di Viareggio, 24.500 abbonati per cinque corsi mascherati).
Allora la domanda è questa. Perché il Comune della Perla del Tirreno vorrebbe privarsi della sua pietra più preziosa? Dopo un quinquennio di centrodestra (finito nel 2012 con l'arrivo del commissario prefettizio) del sindaco Pdl, Luca Lunardini, l'anno scorso è ritornato in sella il Pd. Nemmeno dodici mesi dopo la giunta fa già acqua. Prima un rimpasto dagli oscuri contorni e ora il sindaco Leonardo Betti e l'assessore al Bilancio Lorenzo Bertoli hanno dato il triste annuncio: «Il debito accumulato fino ad oggi ammonta a circa 43 milioni di euro, quindi c'è l'impossibilità da parte dell'amministrazione di effettuare spese e di pagare i carristi per il lavoro svolto nell'ultima edizione del Carnevale». Ullallà. Tradotto in viareggino: il Comune, pieno di debiti fino all'osso, non ha più nemmeno gli occhi per piangere, e piuttosto che finire a gambe all'aria preferisce voltare le spalle anche a sua madre, ovvero alla manifestazione alla quale deve il nome, il successo, la fama nel mondo.
La taglio-mania di Renzi è arrivata fino in spiaggia e la giunta rossa ha buttato giù un piano di risanamento che coinvolge anche la Fondazione Carnevale. Il Comune, infatti, ha deciso di negare per l'edizione 2015 il milione e 400mila euro di contributo. No, non è uno scherzo di carnevale. Il presidente della Fondazione Carnevale, Stefano Pasquinucci, è «allibito»: «A questo punto se non interverrà il governo o la Regione, la situazione è davvero nera a Viareggio, anche perché l'amministrazione aveva garantito che i soldi per il Carnevale ci sarebbero stati».
Il presidente dei carristi, Fabrizio Galli, invece è indiavolato: «Si devono vergognare il sindaco e la giunta per non avere mantenuto la parola data, a questo punto è come dire cercatevi un altro lavoro. In questo modo si affonda il Carnevale che porta introiti alla città». Proprio ieri due membri del Cda della Fondazione, Tiziano Nicoletti e Lorenzo Mazza, si sono dimessi e Pasquinucci si è dato tempo due settimane con la speranza di ricevere qualche segnale per salvare l'edizione 2015 del Carnevale. Altrimenti è pronto a riconsegnare le chiavi della Fondazione al sindaco. Con tanti cari saluti.
A proposito di sindaco.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.