Cronache

Violento e più vecchio di lei: "Ho ucciso io Alessandra"

Mario Broccolo, 50 anni, già condannato per un altro omicidio, confessa di aver accoltellato la giovane Iacullo che l'aveva lasciato

Violento e più vecchio di lei: "Ho ucciso io Alessandra"

Non accettava la fine della loro relazione e ha reagito all'ennesimo rifiuto con una raffica di coltellate al volto e al collo di Alessandra Iacullo. Mario Broccolo, romano di 50 anni, è stato fermato per l'omicidio della trentenne massacrata la sera del 2 maggio a Dragona, periferia della capitale.

La giovane, trovata sanguinante sotto il suo ciclomotore in via della Riserva del Pantano, era stata soccorsa ma era deceduta poco dopo il trasporto in ospedale. Ora il presunto assassino, con il quale aveva avuto una relazione sentimentale, è accusato di omicidio volontario. Non una novità per lui, dal momento che era già stato condannato a 18 anni per un delitto commesso nel 1990.

Disoccupato, con l'hobby della pittura, è stato inchiodato dalle telefonate e dagli sms con i quali nei giorni precedenti il fattaccio aveva bersagliato la ragazza.

Gli uomini della squadra mobile, guidata da Renato Cortese, erano certi che nel cellulare della vittima avrebbero trovato elementi utili per risalire al killer, che abita nella stessa zona. Poi hanno scoperto che Broccolo il 2 maggio si era intrattenuto con Alessandra in un bar vicino al luogo dell'omicidio. Tra i due non c'era una relazione stabile ma lui era molto geloso della ragazza. La confessione è avvenuta nel corso di un'interrogatorio in questura durante il quale il cinquantenne ha ammesso di aver compiuto il delitto. Parole che tecnicamente non hanno ancora valore di prova ma sono bastate a far scattare il provvedimento di fermo e oggi a Regina Coeli è previsto l'interrogatorio davanti al Gip.

Intanto è emerso che, dopo aver lasciato il bar, Broccolo e la Iacullo hanno litigato animatamente perché la trentenne non voleva riallacciare la storia terminata qualche tempo prima, anche per l'influenza dei suoi parenti, che giudicavano l'uomo violento.

E purtroppo la sensazione di chi voleva bene ad Alessandra era fondata. Il presunto killer, infatti, l'avrebbe seguita e raggiunta in via della Riserva del Pantano. Qui l'avrebbe colpita con una lama di 10-12 centimetri, procurandole lesioni da taglio al collo e al volto, e infine la coltellata che ha reciso la carotide, causando il dissanguamento. Nel canale che costeggia il luogo dell'agguato mortale è stato ritrovato il fodero di un coltello, di quelli a scatto, che potrebbe essere compatibile con l'arma del delitto.

Svaniscono così le indiscrezioni dei giorni scorsi, che si erano concentrate su un figura femminile vicina ad Alessandra, e svaniscono insieme ai sogni di una Cenerentola «allegra e robusta», come si definiva ironicamente la stessa vittima, che sognava un brillante a forma di cuore portato da un principe azzurro.

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