Politica

Il WSJ prende in giro Monti: il decreto sviluppo è come svuotare un lago col mestolo

Il quotidiano americano critica ancora una volta il governo: "Economia italiana moribonda per colpa della legislazione sul lavoro che agevola l'economia sommersa"

Il WSJ prende in giro Monti: il decreto sviluppo è come  svuotare un lago col mestolo

Ormai è assodato: la luna di miele tra la stampa anglosassone e Mario Monti è finita da un pezzo. E' stato paragonato alla Thatcher, è stato considerato il salvatore dell'Europa e il leader più riconosciuto a livello internazionale, ma adesso è tutta un'altra storia. 

Un'altra bordata d'Oltreoceano arriva dal Wall Street Journal. Che, parlando del decreto sviluppo, critica il governo dei prof. Ancora una volta.

Andando neanche tanto indietro nel tempo, il WSJ si era chiesto se l'Italia sarebbe stata la prossima a cadere, motivando il dubbio con le "sfide probabilmente insormontabili" con le quali dovrà fare conti Monti in una società e una politica italiana caratterizzata dalle “resistenze al cambiamento”.

Il quotidiano americano aveva sollevato critiche in merito alla riforma del lavoro, imputando al premier italiano di essersi arreso ai sindacati e alla sinistra (e pensare che in un primo momento aveva paragonato Monti alla Thatcher, salvo poi fare dietrofront). Fino ad arrivare a decretare che "l'economia italiana è moribonda".

Oggi, il Wall Street Journal torna alla carica. "Il premier italiano Mario Monti ha varato un decreto sviluppo per rivitalizzare l’economia italiana moribonda. Riusciranno queste misure a risolvere i problemi economici dell’Italia? Solo nella misura in cui in teoria sia possibile svuotare il lago di Como con mestolo e cannuccia".

L'ironia è di quelle che tagliano il respiro. Nell'articolo, dal titolo graffiante "Disoccupazione, in stile italiano", il WSJ parla di riforme avviate dal governo Monti che devono fare i conti con "40 anni di regolamentazioni del mercato del lavoro" che, secondo il quotidiano finanziario americano, sono il motivo "per cui l’economia italiana ristagna".

L’articolo continua ipotizzando tutte le peripezie di "un ambizioso imprenditore italiano" che vuole fare business e si trova a fare i conti con tutta una serie di "protezioni ed assicurazioni per i dipendenti che, compresa la burocrazia che le amministra, sottrae il 47,6% delle paghe medie italiane".

Questo significa, continua il giornale conservatore, che "molti lavoratori italiani non hanno neanche l’idea di quanto sia la loro paga lorda, ma il loro datore di lavoro è ben cosciente, cosa che potrebbe spiegare quindi la tentazione di molti imprenditori di non allargarsi e tenere il proprio business il più possibile in nero".

L'ironia continua anche nella chiusa dell'articolo.

Dove viene data allo sventurato imprenditore la speranza di avere "la fortuna di trovare una scappatoia" all’interno delle nuove leggi che gli permetta "di assumere qualche dipendente in più senza tanti costi aggiuntivi, fermo restante che sia un sardo dagli occhi azzurri, disabile e di età compresa tra i 46 e i 53 anni".

Commenti