Il campo nomadi di Decima Malafede approda in Parlamento. Dopo linterrogazione del capogruppo regionale di Fi Alfredo Pallone a Marrazzo, arriva ora quella del deputato di An Fabio Rampelli ai ministri Alfonso Pecoraro Scanio (Ambiente) e Paolo De Castro (Politiche agricole).
La vicenda ha inizio il 14 settembre 2005, quando dal Comune venne sgomberato il campo di Vicolo Savini e 800 nomadi vennero trasferiti nella riserva regionale di Decima Malafede, località Castel Romano. «Nellordinanza del sindaco Veltroni - spiega Rampelli nella premessa allinterrogazione - non vi era indicazione del luogo dove i Rom avrebbero dovuto essere trasferiti; né Roma Natura - che ha competenza sulle aree protette ricadenti nel territorio comunale - né il XII Municipio vennero avvertiti delle intenzioni del Comune». Dopo un anno e mezzo, linsediamento che doveva essere solo provvisorio è ancora lì. A giudizio dellinterrogante la presenza di un campo sosta allinterno della riserva è in contrasto con la normativa in materia di tutela delle aree protette, «considerato che è intenzione del Comune di attrezzare larea anche con sei piazzole coperte di 500 metri quadri luna per creare spazi sociali per i Rom». «A ciò si aggiunge - scrive Rampelli - che le tre comunità presenti nel campo, 1.200 persone tra cui 250 bambini, sono ospitate in container di sette metri per sei e che le condizioni igienico sanitarie sono, conseguentemente, al limite della sopportazione; da notizie di stampa (il Giornale del 27 marzo 2007), sembrerebbe che quello che doveva essere, nelle intenzioni del Comune, un insediamento provvisorio di rom e sinti allinterno della riserva naturale e vincolata di Decima Malafede, si è invece trasformato in una soluzione definitiva». Rampelli non manca di sottolineare che «il portavoce dei rom del campo ha dichiarato che - nel corso dellultimo incontro avuto in Comune - il Vice Capo di gabinetto del Sindaco, Odevaine, avrebbe promesso alle comunità altri servizi; la Regione, inoltre, avrebbe autorizzato per la terza volta consecutiva linstallazione di prefabbricati per i nomadi nella riserva in deroga alle misure di salvaguardia».
Rampelli nellinterrogazione a Pecoraro Scanio e De Castro chiede di sapere «quali provvedimenti si intendano adottare per garantire la salvaguardia della riserva di Decima Malafede e, in particolare, se non ritengano opportuno - attivare gli agenti del Comando Carabinieri per la tutela dellAmbiente e del Corpo forestale al fine di sanzionare eventuali violazioni amministrative». Decima Malafede è una delle più preziose riserve naturali del Lazio. Lungo i suoi corsi dacqua nidificano aironi, garzette e gallinelle dacqua. Non è difficile imbattersi in animali protetti come il tasso o nei rarissimi nibbi bruni. Dentro, stando alla legge regionale 29/97, non potrebbe entrare uno spillo senza autorizzazione. Ma su Malafede, dopo larrivo dei nomadi, Comune e Regione parlano il meno possibile. Rampelli, da consigliere regionale, nel 2005 aveva presentato a Marrazzo uninterrogazione. Senza risposta.
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