Intesa pronta all’aumento Bazoli: «Operazione per fare il salto di qualità»

Intesa pronta all’aumento Bazoli: «Operazione  per fare il salto di qualità»

Intesa SanPaolo, poi Mps. Dopo la mossa di Ubi Banca che ha varato un aumento di capitale da un miliardo, oggi i consigli di Ca’ De Sass potrebbero dare il via libera a un aumento di capitale da 5 miliardi. E forse già la prossima settimana potrebbe essere la volta di Mps. Questa mattina il consiglio di sorveglianza approverà il bilancio 2010, poi il consiglio di gestione darà il via libera al piano industriale che potrebbe contenere la ricapitalizzazione, seguito da un'altra riunione del Cds. Una giornata fitta di riunioni il cui esito sarà però comunicato solo domani, prima dell’apertura del mercato. Se i consigli decideranno l’aumento sarà perchè «si vuole passare ad una categoria superiore di banche che in Europa hanno una particolare forza», ha detto ieri sera il presidente Gianni Bazoli, dando una sorta di conferma delle voci. Aggiungendo che «presenteremo un piano da cui risulterà che, anche senza la capitalizzazione, avremmo potuto rispettare tutti i parametri. Se l’aumento di capitale ci sarà, questo rafforzerà ulteriormente il piano».
Tra i soci, il nocciolo duro delle Fondazioni farà la sua parte e potrebbe comprare anche i diritti di altri soci come Credit Agricole e Tassara. Sul tavolo del board potrebbe finire anche l'ipotesi di una conversione in ordinarie delle azioni di risparmio, che secondo le indicazioni di Bankitalia non verrebbero considerate a Core Tier 1. Ma come sarà la solidità patrimoniale Intesa dopo l'eventuale operazione?
Secondo Banca Leonardo, ipotizzando 5 miliardi di ricapitalizzazione, il Core Tier 1 - secondo Basilea III - si attesterebbe al 9,2% a fine 2013, dopo 10,2 miliardi di utili cumulati e 4,3 miliardi di dividendi attesi. Dopo aver già scontato giorni di sofferenza in Borsa, ieri il titolo ha chiuso in rialzo dello 0,9%. Ma se Intesa - secondo alcuni - potrebbe anche evitare di ricorrere a una ricapitalizzazione, sono decisamente più strette le maglie per Mps.
La banca senese è meno solida: secondo Banca Leonardo, l'istituto dovrebbe avere un Core Tier 1 a fine 2011, compresi 1,9 miliardi di Tremonti Bond, dell'8,3%. Al netto di questi, però, il valore scenderebbe al 6,6%: un dato un po’ troppo risicato. Secondo indiscrezioni l’operazione potrebbe aggirarsi intorno a 2,3 miliardi e la Fondazione Mps sarebbe pronta a fare la sua parte. Ieri si sono riuniti i massimi organi dell'Ente per valutare un eventuale aumento di capitale anche se ogni decisione dovrebbe essere rinviata. Il presidente Gabriello Mancini, dovrà chiedere l’autorizzazione al ministro Giulio Tremonti - che vedrà mercoledì - per ricorrere all’indebitamento e sottoscrivere la quota di sua competenza dell’eventuale aumento: un miliardo o poco più per restare sopra il 50% del capitale dall’attuale 54,8%. A Piazza Affari il titolo è stato uno dei peggiori, con un calo dell'1,85%.
Ubi ha innescato una miccia. Intesa e Mps potrebbero seguire a ruota, Bpm ha incontrato fino ad ora l'opposizione dei sindacati.

E Unicredit? Ieri le azioni di Piazza Cordusio hanno ceduto l’1,66%, nonostante la banca sia solida con un Core Tier 1 sopra il l'8%. Ma se Intesa dovesse varare l'operazione e raggiungere un Core Tier 1 del 9,2%, il dato di Unicredit potrebbe non suonare poi così tanto solido.

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