«Intesa vuole crescere, Capitalia tra le opzioni»

Per il professore bresciano «il patto è coeso». L’ad Passera: «Sul mercato ci sono 2-3 combinazioni per creare valore»

Massimo Restelli

da Milano

Nel futuro di Banca Intesa ci sono due-tre strade per possibili aggregazioni, una delle quali condurrebbe a unire le forze con Capitalia. Incassato il placet allo shopping dei grandi soci del patto, il presidente di Banca Intesa, Giovanni Bazoli, e l’amministratore delegato, Corrado Passera, guardano alle «due o tre possibilità» offerte dal riassetto del sistema creditizio italiano. Una sfida verso la quale Intesa si incamminerà con l’intento di mettere a segno operazioni di impronta «amichevole» e dal valore «industriale», hanno specificato i due top manager dopo aver condotto il gruppo a chiudere lo scorso esercizio con oltre 3 miliardi di profitti (2,5 miliardi senza considerare la cessione del 65% di Nextra al Crédit Agricole).
Dai grandi soci ok allo shopping, la strada Capitalia. Un’opportunità, quella della crescita per linee esterne, contenuta negli studi avanzati dalle banche d’affari senza al momento sfociare in «dossier concreti» o «trattative», ha precisato Bazoli dimostrandosi tuttavia persuaso che «prossimamente potranno materializzarsi opportunità di combinazioni interessanti». Percorso che, dopo le voci di dissapori tra l’anima italiana e il Crédit Agricole (cui fa capo il 18% del capitale) sull’espansione del gruppo, ha ricevuto ieri l’assenso unanime del patto di sindacato. Determinato nel confermare per iscritto «pieno e concorde» supporto alla strategia dell’istituto, compreso l’esame di eventuali operazioni di crescita per linee esterne.
Ieri non è stata vagliata alcuna «combinazione specifica perché i manager non erano in grado di presentarne alcuna», ha proseguito il presidente di Intesa sottolineando la «totale coesione» con Passera e come la riunione sia servita a chiarire alcuni «equivoci». Anche perché, secondo il banchiere, non c’è alcun veto da parte dei francesi ed è sbagliata la sensazione che il mondo del credito sia sotto scacco.
Malgrado la prudenza del caso, la volontà manifestata ieri da Intesa, appare un’apertura strategica importante. Da cui potrebbe nascere, nel caso prevalga l’idea di una fusione con Capitalia, un gruppo da 50 miliardi di capitalizzazione. A favore di questa ipotesi gioca il riassetto azionario che dovrà affrontare il gruppo di Matteo Arpe laddove Abn Amro decidesse di concentrare le forze su Antonveneta, ma gli altri scenari abbozzati dalle banche d’affari portano al Monte dei Paschi o al Sanpaolo.
Nulla con Generali. Passera: «Accordi di natura industriale». Prospettive che escludono un’eventuale aggregazione con Assicurazioni Generali con la quale, tuttavia, diventerà più stretto il legame azionario vista la decisione del Leone di salire dal 7,2% al 9% di Intesa: i due gruppi hanno firmato un accordo di bancassurance da 5 miliardi di premi. Trieste ha recentemente visto l’ingresso con il 2,3% della Tassara di Romain Zaleski da sempre vicino a Bazoli e socio con l’1,6% anche di Ca’ de Sass ma il banchiere bresciano ha smentito che tale investimento sia collegabile al fatto che il gruppo valuti possibili aggregazioni. «Siamo interessati ad accordi di valore industriale. Teoricamente c’è la possibilità di fare accordi molto ampi e con creazione di valore in Italia» ha spiegato Passera giudicando «un vero asset» la presenza nel capitale dell’Agricole pronto a investire per evitare la diluizione.
Gli utili 2005 battono le attese, 0,22 euro il dividendo. Complice la cessione di Nextra e del ramo d’azienda di Igc, Intesa migliora l’utile del 64,3% a 3,025 miliardi a fronte di un Tier1 del 7,9% e di un cost/income (misura l’efficienza della gestione) in miglioramento al 55%. I risultati, approvati ieri dal Cda, sono superiori alle attese degli analisti, e permettono a Intesa di distribuire un dividendo di 0,22 euro (0,105 nel 2004) e di 0,231 per le risparmio.

Senza le partite straordinarie Il Roe è salito dal 15% al 18,5% (20% le attese per il 2007). Un anno in cui Intesa (meno 0,59% in Borsa) ha proseguito l’espansione ad Est ma nei prossimi mesi Passera non vede «grandi acquisizioni».

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