Investì un gatto e poi non lo aiutò Denunciato, omissione di soccorso

Con il nuovo codice della strada i diritti degli animali vengono tutelati

Investì un gatto e poi non lo aiutò 
Denunciato, omissione di soccorso

Mentre rabbia e delusio­ne sono i principali senti­menti che affiorano in vari strati della popolazione, do­po la sciagurata votazione bulgara dei parlamentari sul­la sperimentazione animale, per fortuna l’Italia offre qual­che spunto di modernità e senso civico in vicende che, qualche tempo fa, avrebbero strappato sì e no un sorriset­to di amara constatazione sul fatto che la magistratura non abbia di meglio da fare. E invece dobbiamo positiva­mente constatare che, nono­stante­gli sforzi degli europar­lamentari di equiparare il dia­metro dei pomodori e la lun­ghezza delle banane, permet­tendo il giorno dopo di tortu­rare cani, gatti e scimmie sen­za anestesia, esiste nei nostri magistrati un diverso senti­re, un cambio di marcia nell' apprezzare ciò che i nostri «fratelli minori» rappresenta­no per la nostra società. Di queste considerazioni ci dà atto una vicenda che ri­sale al 17 agosto del 2008 e che si svolge a Carate (in pro­vincia di Monza e Brianza), dove una donna sale sull’au­tomobile, non si avvede del­l­a presenza di un gatto e lo in­veste. A bordo della vettura, assieme a Maria Rosa, ci so­no due amiche che devo re­carsi, assieme a lei, nello stes­so luogo. Ne nasce una di­scussione animata. La don­na al volante ha fretta e non vuole sentire le ragioni delle amiche propense a raccoglie­re il gatto, che appare grave­mente ferito, e portarlo pres­so una struttura veterinaria. Le proteste delle amiche di­ventano sempre più deboli nei confronti di una donna autoritaria che non vuole sentire ragioni. Lei ha fretta e non sarà certo un gatto san­guinante in mezzo alla stra­da a fermare la sua corsa. Le tre amiche quindi si allonta­nano a bordo dell'automobi­le e il felino verrà recuperato da gente di passaggio e, por­tato tardivamente presso un ambulatorio veterinario, mo­rirà due giorni dopo, nono­stante le cure messe in atto dai sanitari. A questo punto c’è qualcu­no che non dimentica la vi­cenda e sporge querela, nei confronti della donna «pira­ta », per maltrattamento di animali. Come è noto, il nuo­vo codice della strada preve­de il reato di omissione di soc­corso di animali, un po' alla stessa stregua rispetto ai feri­ti umani. Questo non era an­cora in vigore due anni fa e la denuncia, arrivata al GUP di Busto Arsizio si risolve con un proscioglimento. C'è pe­rò un sostituto procuratore, il magistrato Celletti, che la vede in modo completamen­te diverso dal collega e si esprime contro la sua decisio­ne, rimettendo nelle mani della Cassazione la sentenza finale. È ben vero che nel 2008 non vigeva il reato di omesso soccorso di animale, ma è anche vero che, in que­sto caso, non si tratta di una persona che accidentalmen­te si trova a dover soccorrere un animale ferito. Nel caso accaduto a Carate infatti è la stessa donna, che investe il gatto, a decidere di non voler­lo soccorrere perché si tratta di una perdita di tempo sul suo ruolino di marcia.

Il procuratore che ricorre ora in Cassazione, oltre ad avere una giusta sensibilità nei confronti dei diritti ani­mali, deve avere anche preso in considerazione il fatto che le due amiche, a bordo del­l’auto, erano ben decise a soc­correre il gatto, il che vuol di­re che il tempo, per un mero atto di civiltà e bontà, c’era tutto, nonostante la fretta mostrata dalla donna, di cer­to scarsamente gattofila. A volte arriva anche qual­che buona notizia. Ora spe­riamo che in Cassazione spi­ri un vento favorevole più ai diritti degli animali che non alla fretta e al cinismo.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica