«Io figurante di Fi? Lusetti chieda scusa»

«Io non sono stata pagata da nessuno. Alla manifestazione di Milano ci sono andata spontaneamente e le parole di Lusetti mi hanno offeso, innanzitutto come cittadina. Per questo sono anche pronta a citarlo in giudizio». Si dice «sdegnata» Laura Forno, 37 anni, giornalista free lance, dalle parole di Renzo Lusetti, esponente della Margherita e membro del coordinamento dell'Ulivo, che durante la presentazione del «treno elettorale» Dl, nella sede del partito ha detto: «Da noi viene gente vera. Non sono i figuranti pagati per assistere ai monologhi di Berlusconi». Ma Laura, che non è un'azzurra doc e non è iscritta al partito e che alla manifestazione di sabato scorso a Milano racconta di essere andata perchè lo considerava «un appuntamento di portata storica», a sentirsi chiamare «figurante» proprio non ci sta e vuole le scuse. «Alla manifestazione di Milano sono andata spontaneamente, come tutti quelli che c'erano - spiega -. Non ho avuto nessuna costrizione, né tanto meno soldi, sono stata semplicemente invitata da alcuni amici che militano nel partito. E se avessero dovuto promettermi qualcosa lo avrebbero fatto». «Dalle parole che ho sentito - aggiunge Laura Forno - mi sono sentita offesa, innanzitutto come cittadina. Può esserci la lotta tra avversari politici, ma non è giusto condurla in questo modo. Sabato intorno a me ho sentito molto afflato, vera partecipazione, e mi dispiace che per togliere valore a una cosa importante si usino mezzi poco leali. Per questo, mi piacerebbe che Lusetti rendesse conto di quello che dice.

Vorrei poterlo citare in giudizio, vorrei farlo riflettere sul fatto che non è stato leale. “Per credere nel proprio cammino non c'è bisogno di distruggere quello di un altro”, ha scritto Paulo Coelho. Vorrei che lo capissero anche loro».

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