«Ringrazio Berlusconi e Forza Italia - dice Antoniozzi, candidato del Pdl alla Provincia di Roma - per avermi scelto come candidato, metterò in campo ogni mia risorsa umana per vincere una battaglia che già si annuncia interessante. Il Popolo della Libertà ha molti motivi per conquistare il Campidoglio e Palazzo Valentini, la spinta di Berlusconi in persona è vitale, e lalleanza con Gianfranco Fini porterà il Pdl a governare il Paese».
Antoniozzi, il suo avversario è Nicola Zingaretti: è battibile?
«Mi pare che Zingaretti nei sondaggi voli molto basso. Per carità, rispetto la persona, un politico serio e stimabile, purtroppo si porta appresso Rifondazione comunista e la sinistra radicale. Sarà vittima anche lui, come già Prodi, delle frange estreme no-global».
Che cosa direbbe a Zingaretti se lo avesse davanti?
«La sfida che gli lancio è di fare come noi: vada da solo, costruisca una stagione politica nuova. Altrimenti, per come si preannuncia il suo schieramento, rappresenterà solo il vecchio».
Come già Rutelli con la Sentinelli, anche per Zingaretti però si profila come vice un esponente di Rc...
«Se faranno un ticket del genere saranno ostaggio di ogni contraddizione».
Sabato scorso è stata presentata la Carta per la Roma. A quando quella per la Provincia?
«Stiamo elaborando un programma profondamente innovativo. La provincia di Roma in questi anni ha fatto solo da valletta a Veltroni. Gasbarra e la sua giunta hanno mortificato il ruolo e la storia dei 121 comuni dellhinterland. Noi volteremo pagina».
Parlando di programmi, lei nel 2006 aveva auspicato un secondo Anello esterno oltre il Grande raccordo anulare. È sempre di questa idea?
«Sì, dobbiamo creare un seconda super-tangenziale che faccia da raccordo fra Roma e la sua provincia non solo per la viabilità ma anche a fini urbanistici. È necessario creare le condizioni per nuove soluzioni abitative: la fuga di romani verso la provincia per trovare casa sta creando grossi problemi, alcuni comuni sono al tracollo. Il secondo anello servirà a un programma di nuova edilizia».
E il turismo?
«Quello che viene a Roma è un turismo mordi e fuggi, un turismo povero che non porta ricchezza.
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