«Io offeso? Macché Non hanno capito nulla»

Piange il telefono. «Pronto sono Lucescu». Un attimo di smarrimento del sottoscritto. Buongiorno Mircea, complimenti per la sua coppa. Quale buon vento?
«Buon vento? Cosa avete combinato con quella notizia sullo zingaro romeno della panca, che poi sarei io. Mi stanno subissando di telefonate, devo parlare in televisione, sono qui a Donetsk, devo spiegare. Sapete che zingaro romeno è un’offesa?»
Chiaro, ma zingaro romeno della panchina per noi è un’altra cosa: inteso come girovago, giramondo, lo diciamo per Zenga, Hiddink, chiunque cambi tante squadre...
Sorriso che si fa sentire perfino dall’Ucraina. «Lo so, lo so bene. Ho vissuto nove anni in Italia e vi conosco. Capisco cosa intendete, ma in Romania sono tutti impazziti: la stanno buttando in politica, anziché ricordarsi che parliamo di sport».
Strano non capiscano....
«Guardi, io ho capito benissimo. Per me non ci sono problemi. Ma loro, anziché leggere zingaro romeno della panca, si sono fermati a zingaro romeno».
Che per voi significa?
«Il peggio del peggio. Un termine totalmente negativo. Dici zingaro per accusare di tutte le colpe del mondo: chi ruba, chi mente, chi è fuorilegge».
Ma come si fa a pensare che volessimo usare un termine dispregiativo nei suoi confronti?
«Lo so, lo so. L’ho detto in televisione. Ho spiegato cosa intendete per zingaro. Appunto lo dite per Zenga, per Hiddink, per chiunque. Eppoi rovinare i nostri rapporti con gli italiani? Siamo matti?».
Guardi, abbiamo iniziato quelle dieci righe parlando di lei per sottintendere un elogio: la conosciamo bene, sappiamo quanto è bravo, l’abbiamo vista a Milano e Brescia...
«Ho detto anch’io che in quello scritto non c’era nulla di aggressivo, irrispettoso, nulla di offensivo».
I termini che usa dimostrano quanto ben conosca la nostra lingua e le sue sfumature. Il problema è conoscere le sfumature di una lingua: per capire...
«Si, ma io conosco anche gli italiani. Con noi hanno un ottimo rapporto e noi con loro. A parte i problemi creati da chi non si comporta bene».
Insomma le hanno rovinato la festa. Anziché festeggiare la coppa, avete parlato di un’offesa che non esiste?
«Esatto.

Gliel’ho detto. Sa cosa mi hanno risposto? Che voi italiani siete invidiosi di questo successo. Quando mai?».
Allora pace?
«Mai iniziata la guerra. Ora vado in Tv e chiedo di smetterla. E grazie per i complimenti».

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