Si va avanti: il vertice che si è tenuto ieri a Genova tra il sindaco ligure Marta Vincenzi e quello di Torino, Sergio Chiamparino, lascia aperta la porta alla fusione Iride-Hera-Enìa, ma con tempi più lunghi. Le indiscrezioni sulla possibilità che gli azionisti di maggioranza di Iride, i Comuni di Genova e Torino, decidano di tirarsi indietro puntando su soluzioni diverse (come un'alleanza con un gruppo straniero di cui si è parlato nei giorni scorsi) sono solo illazioni a cui non si deve dare retta, ha detto ieri la Vincenzi, rispondendo alle interrogazioni in Consiglio comunale a Genova.
I problemi sul tappeto restano sempre gli stessi: il concambio e la contendibilità, anche se sembra che questo secondo tema sia passato in secondo piano. Un altro nodo di tutta la vicenda sarebbe quello che viene definito lo «scollamento» tra il sindaco di Torino e il presidente e ad del gruppo, il genovese Roberto Bazzano. I due interessati, interpellati dal Giornale, hanno però nettamente smentito dissensi. Dissensi che comunque non esisterebbero neppure nella controparte: gli azionisti di Hera, infatti, hanno dato carta bianca a presidente e ad, diversamente da quelli di Iride che finora hanno conservato un controllo molto stretto sulla trattativa.
Ieri la Vincenzi ha fatto un'importante apertura di credito al management.
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