Gli islamici dicono no alla scuola pubblica

Gli islamici dicono no alla scuola pubblica

I genitori degli alunni di via Quaranta insistono: lasciateci la scuola aperta ancora per un anno per costruire un’alternativa. È la posizione emersa ieri dall’assemblea tra famiglie islamiche e vertici del provveditorato, che hanno cercato di illustrare in che modo le scuole milanesi sarebbero in grado di accogliere i bambini dopo la chiusura della struttura inagibile. Ma, ora più che mai, non si intravede una via d’uscita. «La nostra struttura non ha i requisiti di agibilità? - chiedono i genitori -. Allora il Comune ci metta a disposizione una scuola vuota». Per questa mattina, intanto, hanno organizzato un presidio in via Quaranta.


Ma l’assessore all’Educazione Bruno Simini sta perdendo la pazienza: «Sono arroganti, non hanno alcuna intenzione di accettare le nostre leggi. E non sembra che a questi genitori stia realmente a cuore l’educazione dei figli. Spero che non tutte le famiglie si ostinino in questa richiesta di legittimità di qualcosa che è illegale».

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