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Israele, guerra a Hamas: nuovi raid Il Papa: vi imploro, basta violenza

Colpiti altri 30 obiettivi dei terroristi di Hamas, oltre 270 morti e 620 feriti. Ancora razzi contro località israeliane. Ieri l'attacco aereo a Gaza. Il ministro della Difesa Barak: possibile anche l'intervento di truppe a Gaza. Israele richiama i riservisti. L'Onu: fermate gli attacchi. Abu Mazen contro Hamas: "Il massacro si poteva evitare". Gheddafi ai leader arabi: "Codardi". La Livni: "Non occuperemo Gaza". Appello di Benedetto XVI: fermate le armi. Guarda il filmato

Israele, guerra a Hamas: nuovi raid 
Il Papa: vi imploro, basta violenza

Gerusalemme - L'aviazione israeliana ha colpito oggi a Gaza una trentina di obiettivi di Hamas, fra cui comandi militari, depositi di armi e postazioni per il lancio di razzi. Lo riferisce la radio militare secondo cui dall' inizio della operazione 'Piombo fuso' - avviata ieri - l'aviazione ha colpito 240 obiettivi diversi. La emittente ha aggiunto che da ieri i miliziani palestinesi di Gaza hanno sparato verso Israele circa 150 fra razzi e colpi di mortaio. La radio ha confermato che Hamas ha sparato oggi fra l'altro razzi Grad da 122 mm potenziati (equivalenti ai razzi katyuscia), dotati di una gittata di 40 chilometri. Di conseguenza il Comando delle retrovie israeliane ha adottato misure preventive per la difesa della popolazione civile anche a Beer Sheva, la principale città del Neghev che conta circa 200 mila abitanti. L'aviazione israeliana ha attaccato la zona di confine fra Gaza e il Sinai egiziano, in prossimità della città di Rafah. Lo riferiscono fonti locali secondo le quali l'obiettivo sarebbero i numerosi tunnel scavati dai palestinesi nella sabbia, sotto al confine, per la traffico di armi e di svariati generi di consumo. Da tempo Hamas è impegnato nella supervisione di queste attività.
Fonti mediche hanno detto oggi che i morti tra i palestinesi nelle ultime 24 ore a causa dei raid israeliani sono 271. I feriti sono almeno 620, secondo le stesse fonti, che hanno parlato a giornalisti.

Operazione con le truppe Una operazione terrestre contro Hamas a Gaza è possibile. Lo ha detto stamani il ministri israeliano della Difesa, Ehud Barak, in una dichiarazione riferita da un portavoce del suo ministero. Siamo preparati a ogni eventualità. Se è necessario dispiegare truppe per difendere i nostri cittadini, lo faremo", ha dichiarato Barak secondo quanto ha riferito il suo portavoce. Secondo i media israeliani, l'esercito ha cominciato ad ammassare soldati al confine con la Striscia di Gaza. Un portavoce militare si è però rifiutato di commentare l'informazione.

Richiamati riservisti Il governo israeliano ha autorizzato oggi il richiamo alle armi di 6.500 riservisti, sia di unità combattenti sia della protezione civile. Lo ha riferito oggi a Gerusalemme una fonte governativa a conclusione della riunione del consiglio dei ministri.

Razzi contro località israeliane Una salva di razzi, sparati da Gaza, è caduta stamane in diversi centri del sud di Israele, come Ashkelon, Sderot, Gan Yavne e Ashdod. In queste località sono state azionate le sirene d'allarme. Non si ha notizia di vittime e neppure di danni.

Abu Mazen da Mubarak Il presidente dell' Autorità nazionale palestinese Abu Mazen è arrivato nelle prime ore di stamane al Cairo, per riferire al presidente egiziano, Hosni Mubarak, sulla situazione nei territori palestinesi. Ne dà notizia l'agenzia egiziana Mena. Tanto Abu Mazen che Mubarak ieri avevano condannato l'azione militare israeliana. Il primo ha definito l'attacco "vile" ed ha parlato di "massacro a Gaza". Il rais egiziano ha affermato che continueranno i contatti per riprendere la tregua scaduta il 19 dicembre, anche in vista della scadenza del mandato di Abu Mazen alla presidenza palestinese fissata per il 9 gennaio. Una riunione dei ministri degli esteri arabi che era stata convocata d'urgenza per stasera dalla Lega Araba al Cairo è stata rinviata a mercoledì, mentre per venerdì è stato confermato a Doha, Qatar, un vertice straordinario dei capi di stato arabi. Manifestazioni di protesta sono previsti oggi nelle università egiziane contro l'operazione militare israeliana.

"Il massacro si poteva evitare" Se le fazioni palestinesi avessero continuato il dialogo, si sarebbe potuto evitare il massacro di Gaza. Lo ha affermato il presidente palestinese Abu Mazen, in una conferenza stampa al Cairo con il ministro degli esteri egiziano, Ahmed Abul Gheit . "Abbiamo preso contatto con i dirigenti del movimento Hamas direttamente per telefono e indirettamente e abbiamo detto loro 'Per piacere non rompete la tregua', per evitare quello che è successo". Lo ha detto Abu Mazen durante la conferenza stampa, aggiungendo poi "Noi siamo pronti al dialogo con Hamas, oggi stesso". Abu Mazen ha ricordato che il 26 novembre una riunione dei ministri arabi ha incaricato l'Egitto, "l'Egitto, non un altro qualsiasi", di continuare il dialogo con le fazioni palestinesi. Con un riferimento indiretto all'ex primo ministro palestinese di Hamas a Gaza, Ismail Haniye, ha aggiunto: "Alcuni dicono che non si piegheranno neanche se Gaza sarà distrutta. Noi vogliamo proteggere ogni goccia di sangue di Hamas e degli altri, è il nostro popolo e abbiamo il dovere di proteggerlo". A proposito delle divisioni del popolo palestinese, Abbas ha ripetuto: "Non mi interessa se ci sia una divisione; noi siamo responsabili e dobbiamo fermare lo spargimento di sangue e ristabilire la tregua".

L'Onu: fermate le operazioni militari Il Consiglio di sicurezza dell'Onu ha lanciato un appello alla fine di tutte le attività militari nella striscia di Gaza. Si tratta, secondo la prassi del massimo organo dell'Onu spesso seguita in simili casi, di una dichiarazione del presidente del Consiglio stesso, il rappresentante croato Neven Jurica. La richiesta non ha valore vincolante. I membri del Consiglio di sicurezza hanno espresso gravi preoccupazioni per l'escalation a Gaza e hanno chiesto l'immediata cessazione di ogni violenza... Hanno anche lanciato un appello alle parti perché interrompano immediatamente ogni attività militare", ha detto Jurica leggendo la dichiarazione ai giornalisti.

Gheddafi ai dirigenti arabi: codardi "Dovrebbero vergognarsi di se stessi, stanno mercanteggiando in nome della causa palestinese con le loro posizioni codarde, deboli e disfattiste". E' la pesante accusa che il leader libico, Muammar Gheddafi, ha lanciato con dichiarazioni diffuse dall'agenzia di stato Jana, contro i capi di stato arabi per gli eventi di Gaza. "Uno propone iniziative di pace, un altro offre aiuti umanitari, un altro fa discorsi ed un altro ancora coglie l'occasione per chiedere un vertice arabo", afferma Gheddafi, suggerendo che sarebbe meglio i capi arabi non facessero nulla fino a quando non saranno capaci di iniziative che inducano Israele a non attaccare i palestinesi. Gheddafi invita quindi a ritirare l'iniziativa di pace araba (proposta sin dal 2002 dall'Arabia Saudita e poi sponsorizzata dalla Lega Araba), che definisce "un complotto arabo", "perché voi sapete bene che il vostro nemico è più forte. Ditegli con chiarezza 'noi non vogliamo fare niente e tu puoi fare quello che vuoi'". "Non più negoziati, tentativi di pace - prosegue il leader della Jamahiriya libica rivolgendosi a Israele - perché abbiamo tentato di tutto e sappiamo che voi non volete la pace perché la pace è in favore degli arabi e gli arabi sono da commiserare, perché sono gli israeliani che vivono in pace, mentre quelli che muoiono a dozzine e centinaia sono gli arabi ed i villaggi rasi al suolo dai caccia sono arabi". Infine Gheddafi sostiene che questa operazione militare si colloca "nel quadro della campagna elettorale israeliana.

Palestinesi al confine con l'egitto C'é grande confusione al valico tra la Striscia di Gaza e l'Egitto, dove si stanno ammassando gruppi di palestinesi. Secondo fonti sulla parte egiziana del confine, alcune centinaia di palestinesi hanno superato le barriere di separazione tra la Striscia di Gaza e l'Egitto e sono penetrate nell'ex 'corridoio Filadelfi'', arrivando a tre chilometri dal valico di Rafah. Qui sono stati subito circondati da forze di sicurezza egiziane, mentre blindati e autoambulanze li stanno raggiungendo per soccorrere feriti che provengono dalle aree attaccate ieri e stamane dai caccia israeliani. In altri punti del confine ci sono stati anche scambi di colpi di arma da fuoco con gli agenti egiziani. La zona interessata è vicina a quella nella quale il 23 gennaio scorso circa 750mila palestinesi sfondarono il confine per entrare in Egitto e dove rimasero per circa tre giorni.

La Livni: non occuperemo Gaza Il ministro degli esteri israeliano Tzipi Livni ha detto oggi, in una intervista alla Tv americana, che il suo Paese non ha alcuna intenzione di occupare Gaza. Il ministro Livni ha detto alla CBS che l'offensiva israeliana è scattata solo perché Hamas era impegnato nel contrabbando di armi a Gaza dove stava creando "un piccolo esercito". La Livni ha aggiunto che "il nostro obiettivo non è quello di rioccupare la striscia di Gaza".

Il ministro israeliano ha sottolineato che l'attacco sferrato contro Gaza non è diretto contro i cittadini palestinesi ma contro Hamas. 

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