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Israele libera altri 400 palestinesi

da Gerusalemme

Il governo israeliano ha autorizzato il rilascio di altri quattrocento detenuti palestinesi in base agli accordi presi al vertice di Sharm el Sheikh dello scorso febbraio. Un comitato israeliano ad hoc compilerà la lista dei detenuti da scarcerare. Le autorità palestinesi criticano però Israele, affermando che in base agli accordi la lista dovrebbe essere compilata congiuntamente dalle parti.
In particolare Issa Karake, membro del comitato palestinese che avrebbe dovuto negoziare il rilascio con Israele, ha detto che l’Anp vuole la scarcerazione di 360 detenuti in prigione da oltre dieci anni. Ma una fonte governativa israeliana ha detto che non saranno rilasciati detenuti responsabili di attentati mortali contro cittadini israeliani. Potrebbero invece essere liberati prigionieri che hanno già scontato i due terzi della pena.
Israele ha già liberato cinquecento detenuti palestinesi il 21 febbraio scorso, all’indomani del vertice di Sharm el Sheikh tra il premier israeliano, Ariel Sharon e il presidente palestinese Abu Mazen.
Ieri tre palestinesi sono rimasti uccisi in due esplosioni, le cui cause non sono note, nella striscia di Gaza. Nella prima esplosione, verificatasi dentro un’automobile a Khan Yunes, è morto Tahsin Salah, 24 anni, membro delle Brigate Ezzedin Al Qassam, il braccio armato di Hamas. Nella seconda esplosione a Sajaiyah sono rimasti uccisi Mazen Ayad e Sami Sabbah, membri di un altro gruppo armato.

Fonti palestinesi hanno riferito che a Gaza si sospetta che lo scoppio sia stato causato da un razzo sparato da un aereo senza pilota israeliano: ma non c’è alcun elemento concreto a sostegno di questa tesi.

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