Sarà caratterizzata da una presenza piuttosto folta di «falchi» la lista dei candidati alle elezioni politiche del febbraio 2009 messa a punto domenica con le elezioni primarie del Likud.
La leadership di Benyamin Netanyahu - che sperava di poter presentare una lista di impostazione centrista - non era stata oggetto di voto. Ma la presenza dei «falchi» è sensibile fin dai primi posti della graduatoria con la presenza di Ghilad Erdan, Reuven Rivlin e Benyamin Begin, tutti dichiaratamente ostili nel 2005 alla politica di Ariel Sharon per il ritiro unilaterale da Gaza.
Il principale esponente della linea moderata del Likud, lex ministro degli esteri Silvan Shalom, ha conquistato solo il settimo posto, seguito da altri due «falchi»: lex capo di stato maggiore generale (riserva) Moshe Yaalon e lex presidente della Commissione affari esteri e difesa Yuval Steinitz.
Ma la preoccupazione principale per Netanyahu sembra essere rappresentata dal numero 20 della lista, Moshe Feiglin, molto vicino al movimento dei coloni e in passato leader di un gruppo di protesta di estrema destra, Zu Arzenu.
Critica la prima reazione del partito centrista Kadima, secondo cui il Likud ha dimostrato di essere un partito «molto sbilanciato a destra», che non potrà dunque - secondo il partito di Tzipi Livni - trovare alcuna intesa con i palestinesi.
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