Roberto Fabbri
La fragile tregua tra i gruppi armati palestinesi e Israele è sullorlo della rottura, se non è già andata in frantumi. Luccisione da parte israeliana del comandante militare per la Cisgiordania della Jihad Islamica, Louai Assadi, ha provocato una dura reazione, per ora soprattutto verbale, da parte dei vertici dellorganizzazione integralista palestinese. Tutto questo mentre i vertici dellAutorità nazionale palestinese, dopo lincontro del presidente Abu Mazen col presidente americano George W. Bush, mostrano di volere finalmente risultati concreti nellazione di disarmo dei gruppi armati. Si avvicina dunque un momento della verità.
Louai Assadi, il capo della guerriglia di più alto rango ucciso dallinizio del cessate il fuoco otto mesi fa, è caduto con un altro militante, sembra appartenente alle Brigate Al-Aqsa, nella notte tra domenica e ieri nel corso di uno scontro a fuoco con lesercito israeliano a Tulkarem, una città della Cisgiordania al confine con lo Stato ebraico. Il trentaduenne Assadi, secondo le autorità di Gerusalemme, era responsabile di due attacchi suicidi condotti questanno in territorio israeliano in violazione della tregua: quello di febbraio davanti a una discoteca sul lungomare di Tel Aviv e quello di luglio in un centro commerciale di Netanya, costati cinque morti ciascuno. Israele sostiene che Assadi è stato eliminato perché aveva in programma «un altro grande attentato nei prossimi giorni».
Luccisione dellalto dirigente della Jihad Islamica ha spinto i vertici del movimento a proclamare la fine della tregua e ad annunciare una sanguinosa vendetta. «Non ci riteniamo più obbligati a rispettare la tregua e risponderemo allattacco sionista», si legge in un comunicato. «La nostra risposta a questo crimine sarà senza precedenti - ha aggiunto un portavoce della Jihad Islamica - e proporzionata al grado della persona uccisa. Gli israeliani pagheranno un caro prezzo».
Una «prima risposta» (così è stata definita da un portavoce della Jihad Islamica) è arrivata già nella serata di ieri. Almeno tre razzi (secondo un testimone palestinese sarebbero addirittura una decina) sono stati sparati dalla Striscia di Gaza in direzione della cittadina israeliana di Sderot, bersaglio ormai abituale, ma hanno mancato completamente lobiettivo. Uno è addirittura ricaduto in territorio palestinese, centrando una tenda eretta per un funerale, mentre altri due sono piovuti nella terra di nessuno appena al di là della rete di confine: non ci sono stati feriti. In serata aerei F-16 israeliani hanno colpito obiettivi a Gaza per rappresaglia.
Fonti ufficiali israeliane hanno affermato il diritto di uccidere coloro che vengono indicati come «bombe a orologeria», ovvero terroristi pronti a colpire obiettivi nello Stato ebraico. Ma la reazione dellAnp alluccisione di Louai Assadi è stata negativa: «Unescalation di violenza che minaccia di vanificare i nostri sforzi per portare la calma e la sicurezza».
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