Roma - Estate, voglia di vacanze. Ma non per tutti, anzi, per gli albergatori italiani non sarà un'estate facile. Quasi il 51% della popolazione italiana, infatti, non farà una vacanza nel quadrimestre estivo, oltre un milione in più rispetto all’estate 2006. È quanto sostiene il presidente della Federalberghi e di Confturismo, Bernabo Bocca, che oggi ha presentato i risultati di una indagine realizzata da Federalberghi-Confturismo con il supporto dell’Istituto Dinamiche.
Tra giugno e settembre gli italiani che andranno in vacanza sono 22,4 milioni rispetto ai 23,5 milioni del 2006, con un calo del 4,7%; il giro d’affari si attesterà sui 18,5 miliardi di euro rispetto ai 21,9 miliardi del 2006 per un -15,5%; 23,9 milioni non andranno in vacanza, rispetto 22,4 milioni del 2006 per un quasi +7%. "Poiché la causa del crollo - ha spiegato Bocca - è dovuta alla mancanza di liquidità delle famiglie, drenata da una manovra economica molto pesante per consentire all’Italia di rientrare nei parametri europei, il governo Prodi, per tentare un recupero della stagione turistica dovrebbe concedere un bonus alle famiglie per le spese sostenute e documentate per le vacanze fatte in Italia nel 2007, ovvero rendere deducibili queste spese".
Agosto perde appeal, meta preferita rimane l’Italia Cambio di tendenza nella scelta degli italiani del periodo in cui trascorrere le vacanze estive: agosto perde appeal, mentre salgono le preferenze per luglio e settembre. In calo anche giugno. È quanto emerge dall’indagine in cui si sottolinea che per le mete gli italiani non hanno dubbi: in vetta alle preferenze c’è l’Italia e le località di mare. Il 74,1% di chi fa vacanze (rispetto al 68% del 2006) rimarrà nei confini nazionali ed il 23,8% (rispetto al 28,5% del 2006) sceglierà mete estere. Il 75,4% preferirà la spiaggia (rispetto al 71% del 2006). Il 68,4% sceglierà il mare della Penisola o delle due isole maggiori, mentre il 7% (rispetto al 9% del 2006) si riverserà nelle isole minori. Segue la montagna con il 15,3% delle preferenze (rispetto al 13,4% del 2006), e le località d’arte con il 2,9% (rispetto al 2,7% del 2006). Crollo, invece, nelle località termali dove si attesterà l’1,4% della domanda complessiva italiana, rispetto al 4,7% del 2006.
Vince l'albergo Fra le tipologie di soggiorno, l’albergo rimane il leader incontrastato. Lo sceglierà il 34,8%, rispetto al 37,1% del 2006. Seguono l’appartamento in affitto con il 14,5% (13,3% nel 2006), la casa di proprietà con il 13% (11,3% nel 2006), il villaggio turistico con il 9,4% (8,9% nel 2006), la casa di parenti o amici con l’8,8% (10,2% nel 2006), il campeggio con il 6,6% (8,9% nel 2006), i residence con il 4,9% (3,2% nel 2006) e l’agriturismo con l’1,3% (1,7% nel 2006).
Stranieri, più ombre che luci Anche sul fronte estero l’estate non si preannuncia positiva, mentre incrementi generalizzati si sono avuti da gennaio a maggio. I tedeschi dovrebbero far registrare un lievissimo incremento. Statunitensi e giapponesi continueranno a fare la differenza nelle principali città d’arte italiane. Inglesi e francesi in stagnazione.
Niente vacanze per uno studente su tre E nelle mete di chi partirà il Salento batte le più care Sardegna e Sicilia. È quanto rivela un’indagine condotta da "Studenti Magazine" fra gli studenti universitari. Se dunque il 34,5% non farà le vacanze, il 57,6% non spenderà più di mille euro e solo l’8,8% potrà permettersi una vacanza più costosa.
Bocca: "Serve un bonus vacanza per le famiglie" Un bonus alle famiglie per le spese sostenute e documentate per le vacanze fatte in Italia nel 2007: è la proposta avanzata dal presidente della Federalberghi e di Confturismo, nonchè vicepresidente vicario della Confcommercio, Bernabò Bocca, alla lettura dei dati sul turismo estivo presentati oggi. «Aiuterebbe - ha spiegato Bocca - le famiglie a far quadrare i conti domestici e a contenere la crisi che ormai rischia di essere inevitabile per le imprese. Che una improvvisa crisi stesse per abbattersi sui consumi turistici degli italiani dovuta alle scelte di politica fiscale del Governo, ne eravamo coscienti, ma non ci saremmo mai aspettati un crollo di questa entità. I risultati infatti che andavamo registrando dall’inizio dell’anno, ci avevano fin qui fornito indicazioni preoccupanti dovute prima alla scarsità di neve per le settimane bianche, poi al calo del turismo a Pasqua e infine allo scarso movimento vacanziero dei ponti del 25 aprile e del 1 maggio. Adesso la perdita probabile di oltre 1 milione di italiani rispetto all’estate 2006 ci porta a chiedere al Governo una misura coraggiosa e innovativa nella politica sociale di questo Paese». Questa misura consisterebbe, per Bocca, nel bonus fiscale. «Noi - ha chiarito - non abbiamo bisogno degli studi di settore, gli albergatori italiani non sono evasori.
Se si vuole veramente combattere il problema dell’evasione non basta mandare in giro a tappeto la Guardia di Finanza ma rendere deducibili la maggior parte delle spese, a partire da quelle per l’idraulico, e lo dico per fare solo un esempio».
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