Junípero Serra

Gli indiani lo chiamavano «il vecchio», per gli americani è l'apostolo della California. È l'unico frate papista che abbia una statua nel Campidoglio di Washington. A lui è intitolato lo statunitense «Serra Club International» che, con branche in tutto il mondo, promuove le vocazioni sacerdotali. Junípero (Ginepro) morì nel 1784 dopo aver fondato nove missioni, quattro presidi e due villaggi. Queste missioni sono poi diventate le città di Santa Barbara, Conception, San José, San Luis Rey, San Antonio, San Diego. Tutto era cominciato quando il re di Spagna, Carlo III, nel 1767 era stato convinto dai suoi ministri illuministi a espellere i gesuiti da tutte le colonie (dopo averli espulsi dalla madrepatria) e a sostituirli con i politicamente innocui francescani. Padre Serra era un maiorchino ormai cinquantaquattrenne, già professore di teologia a da vent'anni missionario nel Nuovo Mondo. Fu scelto lui per sovrintendere alle missioni nella California. Si chiamava Miguel e inizialmente era stato respinto dai francescani perché mingherlino e piccoletto. Ma la sua tenacia la spuntò. Nel 1743 era già incaricato della prima cattedra di teologia nell'università francescana intitolata al b. Ramón Llull. Fosse rimasto in patria, sarebbe diventato certamente vescovo. Ma scelse di partire missionario per il Messico nel 1749. Innumerevoli le miglia coperte, a piedi (la regola vietava la cavalcatura), da questo frate claudicante (un'infezione a un piede, presa nelle Americhe) che battezzò in quindici anni migliaia di indiani. Non c'è qui lo spazio per tutte le sue avventure. Peccato.
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