da Torino
«Io sono sereno. Se qualcuno vuole interpretare ogni mio sguardo e ogni mia frase, faccia pure. Però la si smetta di chiedermi come mi sento, altrimenti mi innervosisco». Benvenuti in casa Juventus, parla Ranieri. Allenatore che ha portato la Juve neopromossa al terzo posto in classifica con un gruppo che in pratica non ha beneficiato di nuovi acquisto, Iaquinta escluso.
Sono giorni strani dalle parti di corso Galileo Ferraris, nonostante l'approdo in Champions sia cosa quasi fatta e al ko casalingo contro la Fiorentina siano seguite le vittorie di Genova e contro il Napoli. «Ranieri non si tocca, resterà con noi anche in caso di mancata Champions», hanno detto con un certo ritardo l'ad Blanc e il presidente Cobolli Gigli qualche giorno dopo la rivelazione del tecnico secondo cui la società gli aveva chiesto inizialmente la qualificazione in Uefa. Da quel momento piccole tensioni sono emerse qua e là: i giocatori hanno vestito i panni di chi lavora e stop senza prendere dichiaratamente le parti del loro allenatore. I dirigenti hanno rilasciato frasi ufficiali che non hanno sgombrato il campo da gossip di vario genere, tra cui la possibilità che Lippi torni in società. Nel frattempo la squadra, impegnata stasera a Empoli prima di affrontare l'Inter sabato, è tornata a vincere e Ranieri a mostrare un sorriso enigmatico, quasi lo stesso che aveva Deshamps l'anno passato di questi tempi. Anche il francese era «l'uomo giusto per affrontare la serie A e riportarci in Europa» e si è visto come è andata a finire. Ranieri pare più diplomatico, ma intanto Sensibile, capo degli osservatori, è stato licenziato in tronco e in maniera del tutto inattesa.
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