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La Juventus delle nostalgie fa tre punti

Trezeguet e Del Piero in gol, Boniperti in tribuna, la squadra di Deschamps soffre per battere il Vicenza

Alessandro Parini

da Torino

Per la serie: meglio avere al centro del proprio attacco un centravanti vice-campione del mondo, sia pure non proprio felice di giocare in serie B, che tanti onesti mestieranti non così affamati di gloria e soprattutto di gol. E quindi: la Juve, nel giorno in cui Giampiero Boniperti rimette piede allo stadio, riabbraccia David Trezeguet e, guarda caso, festeggia il suo primo successo in serie B. Vicenza battuto (2-1: raddoppio di Del Piero su punizione, rete vicentina di Raimondi), sprazzi di bel gioco nel primo tempo e tante occasioni da gol non concretizzatesi solo per la bravura del portiere avversario Guardalben, protagonista assoluto per metà gara prima che, con pochi secondi di anticipo rispetto all'intervallo, il numero diciassette in maglia bianconera deviasse in rete, in spaccata, un cross dalla sinistra di Chiellini ben imbeccato da Nedved.
La Juve, insomma, spera di aver messo la marcia giusta, sia pure con una settimana di ritardo dopo la figura non proprio edificante in quel di Rimini. Una Juve che, rispetto all'esibizione in terra romagnola, è apparsa però altra cosa solo dalla metà campo in su, dove la pericolosità di Trezeguet e i tagli continui di Nedved e Del Piero hanno messo in difficoltà la squadra di Camolese, ex granata che sognava di fare il colpaccio. I suoi piani hanno resistito fino a quando Guardalben ha aperto la valigia dei miracoli trovandone sempre uno nuovo: prima del gol, Trezeguet - seguito dall'intera famiglia e premiato prima del match per le sue 125 reti segnate in 207 partite che ne hanno fatto il miglior cannoniere straniero nella storia bianconera - ne aveva sfiorati almeno altrettanti, di testa (due volte) e di piede. Il suo feeling con il gol non andava scoperto ieri: semmai andava verificato il suo atteggiamento, la disponibilità a lottare anche in serie B dopo aver sperato di lasciare Torino. Ebbene: a differenza di Camoranesi, Trezeguet ha dimostrato di essersi calato nella parte e di poter essere decisivo sempre. Assieme a lui, Del Piero. Il capitano si è esibito in due dei suoi numeri preferiti: punizione cesellata e linguaccia alla Michael Jordan esibita davanti a pubblico e telecamere. Piuttosto, sono rimaste remore grandi così sulla solidità difensiva della Signora: sul gol di Raimondi dormita generale e, pochi minuti dopo, Boumsong ha confermato di non essere in grado, per ora, di tenere alta la concentrazione per novanta minuti. Su un suo liscio a metà campo, Sgrigna si lanciava sulla sinistra e serviva per Cavalli che toccava incredibilmente a lato. Scacciati i fantasmi, ringraziato ancora una volta Buffon per un paio di interventi decisivi e Kovac per un salvataggio su Schwoch, la Juve dovrà meditare su una fragilità difensiva che rischia di compromettere uno strapotere offensivo che pare potersi confermare anche sul campo e non rimanere solo sulla carta.

Ieri, però, era il tempo di festeggiare due vecchi amici: Trezeguet e Del Piero, guarda caso.

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