Khan, trionfo in extremis nelle ultime due buche Ma il vero vincitore è Els

Il Bmw Pga Championship da sempre riunisce tutti i migliori del Tour Europeo, ed è una festa per l’European Tour che ogni anno vede il West Course di Wentworth a Londra vivere una settimana di grande golf (quest'anno 90.000 spettatori)
Anche l’edizione 2010 non è stata da meno delle precedenti con un paio di eccezioni in più. Prima di tutto il percorso di gara che Ernie Els ha rimodellato in quanto a green e a bunkers, rendendolo davvero come «nuovo» e all'altezza di qualsiasi percorso di recente costruzione con in mente l'idea - riuscita- di renderlo competitivo per il golf moderno e per le nuove attrezzature di gioco. Els non ha fatto -intelligentemente- più di tanto: qualche buca allungata ma dei green all’americana - più ampi ed ondulati - e dei bunkers stile Scozia, profondi, dai contorni alti che a finirci dentro - sia quelli lungo i fairways, che quelli, soprattutto, intorno ai green - sono problemi e spesso forieri di un colpo perso sul par. Tant’è che a tirar le somme di questo Pga Championship il vero protagonista è stato lui: il campo.
Prova ne sia che il punteggio vincente è stato appena di 6 colpi sotto il par ed ad ottenerlo è stato Simon Khan, giocatore valido ma non di primo pelo ed entrato nella griglia di partenza dei tanti campioni presenti solo grazie ad un invito da parte dello sponsor. La vittoria ha certo cambiato la vita al simpatico Khan che l’anno scorso è dovuto tornare alle qualifiche per riguadagnarsi la carta per giocare sul Tour. Vittoria pulita, meritata anche se inattesa perché a 2 buche dal termine sembrava scontato che Luke Donald - giocatore ben più titolato e tornato appositamente dagli States - avesse il successo a portata di mano con 2 par 5 da giocare nei quali almeno un birdie è quasi d’obbligo. Per Donald un secondo posto amaro in compagnia di un radioso Andersson Hed, recente vincitore dell’Open d'Italia e che a Torino ha trovato nuova fiducia nel suo gioco.
Altri protagonisti - la nuova leva è dietro l’angolo- il ventiduenne Criss Wood partito al comando dopo 54 buche e il coetaneo Willett e quella vecchia volpe di Robert Karlsson che, convinto di essere rimasto fuori dal taglio con il suo +3, era già tornato a Nizza dalla moglie per poi fare dietrofront con il taxi sulla via di Londra - dopo sosta notturna a Parigi ed affitto di aereo privato - per giocare un terzo giro record in 62 colpi e riportarsi a 2 colpi dal leader e poi... mollare sulle ultime 18 buche.
Dulcis in fundo: per la prima volta (credo) 3 italiani al Pga ed ancora una bella figura del Golf italiano con Francesco Molinari (che giustamente poteva pretendere di più) e Matteo Manassero giunti appaiati al diciasettesimo posto davanti a tanti campioni dai nomi ben più altisonanti. Ormai nel grande circo verde ci siamo anche noi: anzi ci sono loro!
A Poggio de' Medici prima prova italiana Challenge Tour - il Tuscany Open - sul bel percorso della Una Hotels disegnato da Baldovino Dassù ed Alvise Rossi. Vittoria dopo spareggio dell’olandese Floris De Vries contro il danese Olesen: lotta fra ventenni su di un tracciato selettivo e nato per le grandi sfide.

Tra gli italiani ottimo quinto posto di Alessandro Tadini che poteva fare di più come lui stesso ha dichiarato e bene anche Canonica che è stato in gara per 3 giorni prima di terminare al 13° posto malgrado un gioco che meritava miglior piazzamento.

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