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La Kuznetsova vince, ma il tennis femminile russa

ParigiUna partita uggiosa come un piovoso pomeriggio di novembre. Un quadro dipinto da un artista incapace di usare i colori. Questo ci hanno riservato ieri le signore. Sul Centrale del Roland Garros dove il biglietto di una finale non ha prezzo, ieri erano molte le poltrone vuote. Dinara Safina, «regina senza corona», la donna che al di là dei prossimi risultati fino al 20 luglio manterrà la prima posizione della classifica mondiale, confermando la reputazione di grande perdente è stata battuta da Svetlana Kuznetsova 6-4, 6-2.
Ma ciò che ha davvero deluso è stato lo spettacolo che le due tenniste russe hanno regalato ai loro ammiratori. Un «picchia picchia» tremendamente monotono che ci ha fatto rimpiangere le grandi campionesse del passato. L'arida cronaca ricorda che la finale è durata 1 ora e 14, che ha vinto Svetlana Kuznetsova conquistando il suo secondo titolo del Grande Slam. Tra uno sbadiglio e l'altro il pubblico ha tentato di scaldarsi facendo la ola! Per la verità Svetlana ha giocato qualche palla corta ed ha avuto il merito di tentare, per quanto consentito, soluzioni alternative alla forza pura. Tutto qui.
Mi veniva in mente quanto fosse stata brava Francesca Schiavone a portare a casa il punto contro la Kuznetsova e Flavia Pennetta a vincere contro la Chkvetadze, mandando a casa lo squadrone Russo nella Fed Cup. Poi ho ricordato le parole di Martina Navratilova quando martedì sera ha preso in mano il microfono per ringraziare la Federazione Internazionale di averle assegnato il più importante riconoscimento alla carriera, il Philippe Chatrier Award. Martina è stata critica: «Se potessi decidere io cambierei i regolamenti del tennis. Proibirei alle donne di strillare su ogni colpo. Credetemi, non è obbligatorio! Ridurrei le dimensioni delle racchette che stanno demolendo la bellezza del nostro gioco. Con questi attrezzi neppure gli uomini osano più avventurarsi a rete! La volée, persino sull'erba, è scomparsa. Come manovali senza estro i tennisti moderni rimangono a fondo». Martina ha anche segnalato l'opportunità di velocizzare le pause tra uno scambio e l'altro: «Basta con gli infiniti rimbalzi, altrimenti che noia!». Per la verità questo è un difetto che appartiene agli uomini. Le donne sul campo sono molto più sbrigative e frettolose.
Dopo 15 giorni di battaglie oggi Roland Garros ha un appuntamento con la storia. Nella finale del singolare maschile Roger Federer tenterà di eguagliare il record di Sampras, detentore di 14 titoli del Grande Slam. Conquistando il trono Federer supererebbe il rivale che sulla terra non ha mai vinto. A frenare la sua corsa ci sarà Robin Soederling, l'uomo uscito dal nulla, che ha messo in fila Kevin, Istomin, Ferrer, Nadal, Davydenko, Gonzalez. Per assistere alle finali sono arrivati a Parigi Steffi Graf e Andrè Agassi.

Sono passati dieci anni da quando lui e sua moglie vinsero il Roland Garros. La coppia è impegnata in una campagna che raccoglie fondi per i bambini di colore. Ieri sommersa dagli applausi, Steffi ha premiato la vincitrice. Oggi Andrè avrà lo stesso compito.

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